Là dove il vento racconta: Transfăgărășan e Transalpina in moto

Uomo in primo piano con sciarpa da moto, alle sue spalle il celebre passo Transfăgărășan in Romania, una strada panoramica che si snoda tra le montagne.

Ciao Mondo

Transfăgărășan e Transalpina: 3.400 km tra le strade più belle del mondo

Sette giorni, nove Paesi, 3.400 chilometri.
Un viaggio che profuma di asfalto bagnato, benzina e libertà. La meta? Le leggendarie Transfăgărășan e Transalpina, due nastri d’asfalto che si arrampicano tra le montagne della Romania, avvolte da leggende, nebbie e silenzi che sembrano parlare.

Guarda qui il video completo del viaggio: https://youtu.be/zzlfiIvT0MQ


Sotto la pioggia, la partenza

Tutto è cominciato sotto un cielo grigio, carico d’acqua e presagi.
“Porca paletta, piove il mondo”, mi sono detto mentre cercavo riparo sotto la tettoia di un chiosco. Le mani gelate, i guanti fradici, il motore ancora caldo. Ma se parti in moto, lo sai: il meteo non è un ostacolo, è un compagno di viaggio.

Attraversata la Slovenia, ho varcato il confine croato sotto nuvole che promettevano tregua. Le previsioni dicevano sole per il giorno dopo — e in quel momento mi sembrava una benedizione.


Bosnia ed Erzegovina: storia e ferite

Il primo vero stop è stato in un piccolo campeggio da 27 euro a notte. Niente di lussuoso, ma bastava. Il mattino dopo, il primo imprevisto: l’attacco della GoPro si era staccato dal casco. Un po’ di colla, e via, di nuovo sulla strada.

Poco dopo ho raggiunto un aerodromo abbandonato al confine tra Croazia e Bosnia, la base aerea di Željava. Un luogo sospeso nel tempo: un aereo pieno di adesivi, la pista che si perdeva nell’erba alta, i bunker scavati nella collina.
C’era silenzio, ma di quello che pesa. Si dice che in qualcuno di quei tunnel possano esserci ancora residui di armamenti chimici. Non ho voluto scoprirlo: certe porte è meglio lasciarle chiuse.

A Sarajevo sono arrivato poco prima del buio, in un albergo in periferia.
La mattina, il caos del traffico mi ha fatto desistere dal visitare il centro. Ma non serviva entrarci per capire: i palazzi, ancora crivellati di fori, raccontano più di mille parole.


Serbia: profumo di fumo e sorpresa

Superato il confine, ho pagato una piccola tassa ecologica di due euro. L’aria profumava di terra e… plastica bruciata.
Eppure, la Serbia mi ha stupito: paesaggi morbidi, verdi colline, strade che sembrano invogliare al viaggio.

A Paraćin, ho trovato un piccolo hotel — il Pilus. 23 euro, ma un comfort che non ti aspetti. “Ha più stelle di un Hilton su Booking”, ho scherzato, mentre mi godevo una doccia calda e un letto che sembrava fatto per i sogni dei viaggiatori.


Attraverso i Balcani

Il navigatore, forse per scherzo, ha deciso di portarmi anche in Bulgaria, dove ho scoperto che le moto non pagano la vignetta. Piccole vittorie da strada.

Poi, finalmente, Romania. Benzina a buon prezzo, montagne all’orizzonte, e un campeggio che sembrava uscito da un racconto: 9 euro a notte, gestori gentili che parlavano italiano, gatti e cani che giravano liberi, e una cucina comune dove io preparavo la pasta mentre dei francesi facevano saltare qualcosa di speziato.


La Transfăgărășan – la follia di Ceaușescu

Alle 6:30 del mattino, con l’aria ancora fredda di montagna, ho messo in moto.
Il primo cartello recitava: “Attenzione agli orsi”. Un sorriso. Benvenuto nella Romania.

Quella che chiamano “la follia di Ceaușescu” è una strada che ti emoziona: curve disegnate col compasso della follia, precipizi vertiginosi, cascate che si gettano accanto all’asfalto.
Capisci perché Jeremy Clarkson l’ha definita “la strada più bella del mondo”.
E mentre sali, tra un tornante e l’altro, ti sembra che la montagna ti stia parlando, raccontando storie di tempi passati e fantasmi ancora in viaggio.


Il Castello di Bran e un errore di 130 chilometri

Dopo tanta meraviglia, ho puntato verso il Castello di Bran, il leggendario maniero di Dracula. Ma la realtà è ben diversa dalle leggende: traffico, souvenir, semafori ogni mezzo chilometro. L’atmosfera magica, un po’, si perde.

E come in ogni viaggio che si rispetti, non poteva mancare il colpo di scena: un hotel prenotato su Booking a 54 euro, convinto fosse a 13 km.
In realtà era a 130 km nella direzione opposta.
Nessuna risposta dall’assistenza. Ho spento il motore, e dopo tanta rabbia… ho sorriso, e sono tornato al campeggio del giorno prima. A volte, tornare indietro è la scelta più saggia.


La Transalpina – dove il vento parla

Il giorno dopo, Transalpina.
Si parte da Novaci, e subito capisci che è diversa: curve più strette, impegnative, quasi cattive. “Se la prendi un pelo troppo veloce, vai di là”, mi è scappato ridendo davanti a una curva assassina.

In cima, vento furioso, mucche che pascolano sull’asfalto e panorami spettacolari.
Lì, tra nuvole e silenzio, ho avuto un dubbio: meglio la Transfăgărășan o la Transalpina?
Forse non serve scegliere. Sono sorelle, diverse ma ugualmente magnifiche.


Il rientro

Da Sibiu è cominciato il lungo ritorno verso casa.
1.217 km di asfalto e pensieri.
Una notte in campeggio lungo un fiume ungherese, bella cornice ma… musica fino a mezzanotte e sirene che non tacevano mai.
Poi Budapest, Austria, e infine Italia.


Bilancio di un viaggio che resta dentro

Sette giorni, nove Paesi, 3.400 km.
Pioggia, caldo, vento, curve infinite, e volti gentili lungo la strada. Campeggi tra i 9 e i 27 euro, hotel economici ma accoglienti, benzina che costa meno e paesaggi che valgono oro.

La preparazione della moto è stata fondamentale, così come avere un navigatore serio — in Bosnia il segnale dati era un miraggio.
Un viaggio intenso, ruvido, vero, che ti scava dentro e ti ricorda perché ami viaggiare.

E sì… lo rifarei domani.
Perché certe strade non si dimenticano: ti aspettano, e quando le lasci, è come se un pezzo di te restasse lì, tra le montagne e le ombre della Transilvania.


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IMPORTANTISSIMO, leggere prima di scaricare la traccia: Questo percorso GPX è fornito solo a scopo informativo. L’utente si assume ogni responsabilità per l’utilizzo di queste informazioni. L’autore non è responsabile per eventuali incidenti o lesioni che potrebbero verificarsi durante il percorso. Si consiglia vivamente di verificare le condizioni del sentiero prima di intraprendere l’escursione. Il percorso è stato creato sulla base di informazioni disponibili al momento della pubblicazione e le condizioni potrebbero essere cambiate. L’utilizzo del percorso è a proprio rischio e pericolo, e l’autore non si assume alcuna responsabilità per eventuali danni a persone o cose.

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  • Ti assumi la piena e totale responsabilità della tua sicurezza e delle tue azioni.
  • Comprendi e accetti che il percorso può presentare pericoli oggettivi (pendenze elevate, tratti sterrati, curve strette, animali sulla carreggiata, condizioni meteo variabili).
  • Riconosci che potresti subire danni fisici, materiali o legali, incluse ma non limitate a: incidenti, cadute, multe, violazioni del codice della strada, danni al mezzo o a terzi.
  • Accetti che né io né il sito unposticino.it potremo essere ritenuti responsabili in alcun modo per lesioni personali, danni materiali, sanzioni o altre conseguenze derivanti dall’utilizzo di questa traccia o dal compimento del percorso.
  • È tua responsabilità verificare la fattibilità, sicurezza e legalità del tragitto in base alle tue capacità, al mezzo utilizzato e alle condizioni al momento dell’escursione.

In sintesi: scarichi, parti e vivi l’avventura a tuo rischio e pericolo.

Come scaricare la traccia GPX

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Scarica qui le tracce per il tuo prossimo viaggio verso la Transilvania:

Traccia Italia- inizio Transfăgărășan: https://drive.google.com/file/d/1RY1cTjQAoXjBHZwvgWt21WNkN6TPI05y/view?usp=drive_link

Traccia Transfăgărășan
https://drive.google.com/file/d/1VTOyB-2kDXGf2Sa37l9RheD0l94nRlSN/view?usp=drive_link

Traccia dal castello di Bran a Novaci, inizio della Transalpina
https://drive.google.com/file/d/16-GFOT_G-otnNQlpnqxsUJsY0k8WxcUy/view?usp=drive_link

Traccia della Transalpina
https://drive.google.com/file/d/1fQYPg1kC8GK9f_NRNjA23gXMC7NbBMc9/view?usp=drive_link

Traccia da Sebes (fine Transalpina) all’Italia
https://drive.google.com/file/d/18UxQp7OpGqmD7TebWWiX0oVBOg8Se80n/view?usp=drive_link

Strada Panoramica delle Vette: non è solo un percorso, è un’emozione

Strada panoramica delle Vette in Friuli Venezia Giulia con vista sulle montagne e indicazione di traccia GPX gratuita.

Ciao Mondo!

Sei pronto a metterti in viaggio e a scoprire un angolo di paradiso che ti lascerà senza fiato? Non si tratta solo di una semplice gita, ma di un’esperienza che risveglierà i tuoi sensi e ti farà sentire in completa armonia con la natura.

Guarda qui il video completo 👉 https://youtu.be/m86gtCXDUYU

Immagina di percorrere una strada che si inerpica tra le cime delle Alpi Carniche, con ogni curva che svela un nuovo, incredibile panorama. Questa è la Panoramica delle Vette, un percorso mozzafiato che parte da Ravascletto e si trasforma in un facile sterrato, promettendo un’avventura indimenticabile.

Siamo partiti sotto un cielo minaccioso, ma la strada ci ha premiato con una giornata splendida. Abbiamo fatto una pausa caffè al suggestivo Lago dei Tre Comuni, conosciuto anche come il Lago di Cavazzo, e poi abbiamo continuato, affrontando il percorso con un’andatura tranquilla per goderci ogni istante e condividere la via con i ciclisti.

La strada, a tratti, si fa un po’ “scassata”, ma la vista ripaga ogni piccolo sobbalzo. Tratti di asfalto nuovo si alternano a sezioni sterrate, rendendo il percorso dinamico e mai noioso. E mentre il tuo sguardo si perde tra le valli sottostanti, le cime imponenti e le malghe che spuntano qua e là, ti sembrerà di essere dentro a una cartolina.

Tra cavalli al pascolo, paesaggi che sembrano dipinti e la sensazione di essere in un mondo a parte, questo viaggio ti regalerà emozioni uniche.

Per aiutarti a seguire le nostre orme e a vivere questa avventura, puoi scaricare gratuitamente la traccia GPX che trovi qui sotto. È il tuo lasciapassare per un’esperienza indimenticabile.


L’avventura ha inizio: la Panoramica delle Vette

Questo viaggio è stato un inno alla bellezza della natura. Nonostante la pioviggine iniziale, il cielo si è aperto per regalarci una giornata splendida. La prima tappa è stata un vero gioiello: una sosta rigenerante al Lago dei Tre Comuni. Un caffè in un bar che si affaccia direttamente sull’acqua, con una vista da sogno, è il modo perfetto per iniziare. Ma il vero spettacolo comincia poco dopo.

A Ravascletto, la strada si trasforma e l’emozione sale. Subito ci si rende conto che questa non è una normale strada di montagna. Da lì in poi, è un susseguirsi di emozioni e panorami da togliere il fiato. Nonostante il nostro mezzo fosse un po’ “scassato”, la strada ci ha regalato una navigazione piuttosto agevole, specialmente se affrontata con la giusta calma e un po’ di attenzione ai ciclisti che si incontrano in curva.

Il percorso è un’esperienza a sé stante: tratti di asfalto nuovissimo si alternano a sterrati che mettono alla prova, ma che offrono anche i panorami più belli. Non a caso la chiamano “Panoramica delle Vette”. Ogni curva, ogni salita, ogni piccolo borgo che si intravede in lontananza è uno spettacolo. In alcuni punti ti fermi a guardare la strada che hai appena percorso, e ti senti come se avessi scalato il mondo.

Incontri, panorami e cartoline viventi

Che bello che c’è la musica, che bello che c’è la musica, che bello che c’è la musica. Mi sono ritrovato a esclamare “Che storia, che roba!”. E proprio in questo spirito si vive l’intera avventura. Dagli scorci su cavalli al pascolo che sembrano usciti da un film, alle malghe nascoste che ti invitano a una sosta, l’aria che si respira è un mix di avventura e poesia.

Durante il percorso non mancheranno i momenti per una foto, per un sospiro di meraviglia o, come è successo a noi, per una pausa panino. E quando la parte sterrata sembra finire, la malinconia si fa sentire, ma il bello è che il viaggio continua con altre sorprese e la possibilità di fermarsi in una delle tante baite per assaggiare i piatti locali.

Per aiutarti a seguire le nostre orme e a vivere questa avventura, puoi scaricare gratuitamente la traccia GPX che trovi qui sotto. È il tuo lasciapassare per un’esperienza indimenticabile.

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Dal Lago di Cornino a Sappada: un viaggio tra grifoni, laghi e passi di montagna

Da Cornino a Sappada: Itinerario in Moto tra Curve e Montagne + Traccia GPX

Buongiorno Mondo, oggi ti porto con me in un viaggio che unisce natura, panorami e curve che faranno sorridere ogni appassionato di moto e viaggi.

Puoi trovare qui il video completo: https://youtu.be/gVNsjJPG-1I

Da Cornino a Sappada: Itinerario in Moto tra Curve e Montagne + Traccia GPX
Dal lago di Cornino fino a Sappada: curve, natura e libertà su due ruote 🏍️✨ E tu, ci sei mai stato?

Partiamo dal Lago di Cornino, dove i grifoni volteggiano maestosi sopra le rocce. Porta con te un binocolo: osservarli in volo è un’esperienza da non perdere. E già che ci sei, fai due passi attorno al lago: il colore dell’acqua è qualcosa di unico, sembra quasi irreale.

Scendendo lungo la strada che costeggia il fiume Tagliamento, ti ritrovi al Lago dei Tre Comuni (Cavazzo). Qui puoi fermarti per un caffè o un aperitivo vista lago, o magari uno spuntino nei food truck che si affacciano sulla riva. Il ritmo del viaggio si fa più lento, quasi ipnotico.

Poi si sale verso Forni di Sopra: curve morbide, asfalto nuovo e un panorama che si apre a ogni tornante. Ti avviso: qui ti verrà voglia di parcheggiare la moto e restare qualche giorno. Ci sono escursioni, seggiovie, parchi giochi per i più piccoli e tanta montagna tutta da vivere.

Dal Friuli entriamo in Veneto passando per il Passo della Mauria: boschi, gole e ponti tibetani che sembrano usciti da un film d’avventura. Fermarsi è quasi obbligatorio, perché la natura qui non si guarda soltanto… si respira.

E infine si raggiunge Sappada e Cima Sappada: da qui le possibilità si moltiplicano. Puoi allungare il giro verso Sella Chianzutan, salire alla forcella Lavarded, oppure spingerti fino al Monte Zoncolan. Oppure, semplicemente, lasciarti trasportare e decidere strada facendo.

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Il download e l’utilizzo delle tracce sono sotto la totale responsabilità personale di chi le utilizza.

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  • qualunque altro problema, conseguenza o imprevisto legato all’utilizzo delle tracce.

Se decidi di percorrere questi itinerari, fallo in sicurezza, rispettando sempre le norme vigenti, la natura e le persone che incontri lungo la strada.

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Ciao Mondo, buon viaggio! 🌍

📍 La traccia GPX del percorso la trovi qui sotto, scaricabile gratuitamente

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Sopra le Nuvole in Moto + Ponte Sospeso da Brividi! 😱 | Piancavallo – Monte Grappa

Un itinerario in moto tra Piancavallo, Barcis, la Diga del Vajont e il Monte Grappa. Scarica gratis le tracce GPX e vivi un viaggio unico tra natura e storia.

Ciao Mondo

la traccia inizia da qui, dalla salita verso Piancavallo.
Una salita che può sembrare impegnativa, ma che in realtà regala un percorso affascinante e sorprendentemente alla portata di molti. Da lassù lo sguardo si apre sulla vallata e ogni curva diventa un invito a proseguire.

Guarda qui il video completo: https://youtu.be/oZfAOs4R-lw

Un itinerario in moto tra Piancavallo, Barcis, la Diga del Vajont e il Monte Grappa. Scarica gratis le tracce GPX e vivi un viaggio unico tra natura e storia.
Giro in moto dal Piancavallo al Grappa, strade inedite

La prima tappa è proprio Piancavallo, un punto che sa unire la soddisfazione della salita con il gusto di fermarsi a respirare l’aria fresca. Da lì la discesa porta verso Barcis, dove ti aspetta il lago con i suoi colori e un locale perfetto per una sosta: che sia un caffè o qualcosa di più sostanzioso, vale sempre la pena fermarsi.

Poi ancora avanti, direzione Diga del Vajont: un luogo che porta con sé una storia incredibile e drammatica, capace di scuotere chiunque passi di lì. La traccia ti porta a vedere dall’alto il monumento dell’ingegneria umana e, se lo desideri, a scendere fino ai suoi piedi per percepirne tutta la maestosità.

Ma non è solo storia: lungo il percorso troverai deviazioni che aggiungono un pizzico di adrenalina e mistero. Stradine strette, gallerie buie come la pece, ponti sospesi da brividi, case di pietra che sembrano ferme nel tempo. Ogni metro regala una sorpresa, un nuovo motivo per fermarsi, respirare e scattare una foto.

Infine il Monte Grappa, con il suo sacrario. Un luogo che non lascia indifferenti, costruito negli anni ’30 per ricordare i caduti della Prima Guerra Mondiale. Qui le nuvole si mischiano al silenzio e all’emozione, mentre lo sguardo si perde sopra e oltre le montagne.

E quando arrivi quassù, il viaggio non è finito. Da qui puoi decidere tu: scendere verso Bassano, proseguire verso nuove strade o semplicemente restare un po’ ad assaporare l’aria fresca.


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Ho preparato per te due versioni del percorso, così puoi scegliere quella più adatta al tuo stile:

Entrambe gratuite, pronte da caricare sul tuo navigatore o sullo smartphone.

Strada delle Malghe in Friuli

Strada delle Malghe - Friuli

Ciao Mondo,

oggi ti porto in sella con me per uno dei giri più tosti, selvaggi e scenograficamente spettacolari che puoi fare in Friuli: la Strada delle Malghe, con partenza da Sauris ed arrivo a Mione.

Puoi vedere il video completo qui: https://youtu.be/1R1kcYF2dCk

Prima di partire, però, te lo dico subito: non è un itinerario per tutti e non è adatto a tutte le moto. Se stai pensando “beh, io me la cavo sempre”… fidati, leggi fino in fondo.

Questo giro ti mette davanti a tutto ciò che un amante dell’enduro e dell’avventura può desiderare: sterrati lunghi e sconnessi, pietraie che ti faranno sudare il doppio, e pendenze che — in alcuni punti — arrivano anche al 28% o forse di più. Ci sono tratti in cui la moto sembra guardarti e chiederti: “Sei sicuro?”

Il bello è che la ricompensa è sempre dietro l’angolo. I paesaggi qui sono da cartolina, con malghe che sembrano sospese nel tempo, boschi fitti, e viste panoramiche che ti fanno dimenticare per un attimo la fatica.

800 MTX su strada delle malghe - Friuli
800 MTX su strada delle malghe – Friuli

Ma poi il sentiero ti richiama all’attenzione: una curva stretta, una salita che diventa un muro, un fondo smosso dove basta un attimo di distrazione per ritrovarti fermo, magari di traverso.

Serve preparazione. Serve avere una moto adatta a terreni impegnativi, gomme giuste, e soprattutto esperienza nella guida in fuoristrada. Non sto parlando di “so fare due sterrati” — qui bisogna saper gestire la moto anche in situazioni critiche.

Pausa alla strada delle Malghe - Friuli
Un momento di fratellanza

E no, non è un giro da fare da soli: meglio affrontarlo in compagnia, così da potersi dare una mano nei punti più complessi.

Il fascino di questo itinerario sta proprio nella combinazione tra sfida e bellezza. Ti porta lontano dall’asfalto, dentro un Friuli che non tutti vedono, dove il tempo scorre più lento e l’aria sa di legna e pascolo.

Prati infiniti
Prati infiniti strada delle Malghe – Friuli

Se decidi di affrontarlo, fallo con rispetto per la montagna, prudenza, e… un bel po’ di gamba. Ti prometto che, se arrivi in fondo, la soddisfazione sarà immensa.

In fondo all’articolo trovi il file GPX da scaricare: usalo per orientarti, ma ricorda che qui la traccia non è un’autostrada — il terreno cambia, e l’avventura è garantita.

Arrivati in cima strada delle Malghe
Arrivati in cima strada delle Malghe

Scheda tecnica del Giro delle Malghe

  • Lunghezza: 44 km
  • Partenza: Sauris di sopra – altitudine 1.393 m
  • Arrivo: Mione – altitudine 703 m
  • Quota massima: 1.840 m
  • Quota minima: 703 m
  • Dislivello complessivo: importante e con tratti ripidi fino al 28% (o oltre)
  • Tipo di percorso: sterrato, pietraie, tratti di asfalto secondario
  • Difficoltà: alta – adatto solo a moto da enduro o adventur e a piloti avvezzi al fuoristrada
  • Periodo consigliato: estate (verificare sempre le condizioni meteo e del terreno)
  • Equipaggiamento consigliato:
    • Moto da enduro o adventur (meglio con il 21 rispetto al 19) in ottime condizioni
    • Gomme tassellate
    • Protezioni complete (casco, guanti, giacca e pantaloni con protezioni, stivali tecnici)
    • Navigatore GPS o smartphone con mappa offline e traccia GPX
    • Acqua e snack energetici
    • Compagno/a di avventura (meglio non affrontare il giro da soli)

Ti è piaciuto quello che hai letto e la possibilità di avere il GPX gratuitamente? Se vuoi, puoi offrirmi un caffè su Ko-fi. Un piccolo gesto che rende speciale il nostro viaggio insieme. Link qui sotto

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In sintesi: scarichi, parti e vivi l’avventura a tuo rischio e pericolo.

Come scaricare la traccia GPX

Per ringraziarmi del lavoro che metto nella creazione di questi contenuti, ti chiedo di lasciare un commento sotto il video di questo itinerario su YouTube.

Una volta fatto, clicca sul link qui sotto. Nella pagina che si aprirà per la richiesta di accesso al file, nel campo del messaggio, scrivi il nickname che hai usato per il commento.

Una volta verificato il tuo commento, ti darò l’accesso al download!

Scarica qui la traccia GPX completa (rispetto al video ti faccio presente che l’ultima parte si riferisce alla Forcella Lavardet che non trovi in questo GPX:

https://drive.google.com/file/d/1sOrV5TW_3HOKQj9_zs35HxTf_e__mXe9/view?usp=drive_link

Bivacco in moto

Visto che sarà un articolo lungo, se non sei amante della lettura, evidenzio le parti cruciali così risparmi un sacco di tempo. Perdi il contesto… ma dovrebbe essere comunque abbastanza chiaro…. spero.

Ciao Mondo, affronto questo argomento ostico, spigoloso, e molto, molto difficile!

Perché ho scritto questo? Perché ci sono persone che lo confondono con il campeggio abusivo, altre che vedono il bivacco giustificato solo in alta quota, non c’è una legge nazionale che lo regoli, ma viene demandato alle regioni, che lo demanda alle provincie che lo demandano ai comuni…. I parchi naturali hanno norme a se, ci sono poi aree geologicamente instabili regolate dalla guardia forestale ecc ecc ecc. Insomma, un vespaio che nasconde bene la sua regina. Ma una cosa puoi vedere come regola fondamentale: rispetta il posto dove sei, la natura, gli animali… compi le azioni giuste… e nessuno ti darà mai fastidio.

Una sola volta, in un bosco del Veneto, sono stato avvicinato da persone in divisa… ma hanno solo chiesto se tutto andasse bene e se avessi bisogno di aiuto. Come ti poni, come ti muovi e come prepari la tua postazione di bivacco…. dicono tutto di te!

Partiamo dal definire cos’è per me il bivacco: una sosta veloce, solo per pernottare, dal tramonto (o meglio, poco prima, e poi vedremo il perché) all’alba. Lasciare come, o meglio di come si è trovato il posto. I falò…. ne parliamo dopo approfonditamente, ma no, non accenderli se anche hai un solo dubbio…. e se non lo hai, fermati e chiediti se è sicuro…. insomma… non accenderli che fai prima!!!

Quale attrezzatura usare? La domanda del secolo! Impossibile rispondere…. davvero!!! D’estate? D’inverno? Mezze stagioni? Sopra i 1000 metri? Sotto? Sopra i 2000? Nel bosco? In un prato? Ceni li? Ceni in ristorante e poi vai li? Sei solo? Siete in due? Tre? Tenda? Tarp? Sei freddoloso? Ecc ecc ecc.

Tagliamo la testa al toro e ti faccio l’esempio di cosa porto io. Qualche anno di esperienza ce l’ho… ma per le mie esigenze. Quindi leggi, ma confronta con altri (poi ti metterò qualche link) e fatti una tua idea. Lo sò, è furba come idea, purtroppo solo tu capirai con l’esperienza cosa ti potrà servire. Io cerco di accompagnarti nel tuo primo bivacco…. ma occhi aperti… non è una guida definitiva… e nessuna lo può essere.

Il primo consiglio super mega scontato? Le prime uscite falle con chi ha già esperienza. Ho scoperto l’acqua calda, vero? Beh, io non lo ho fatto! Sono uscito da solo e poi, quando ormai avevo già una mia esperienza, sono uscito con persone che il bivacco lo masticano mattina pomeriggio e sera. Differenze? Poche, a parte il costo dei materiali…. io sono rimasto con i miei super economici… loro, hanno magliette che costano come tutta la mia attrezzatura.

La tenda: sono partito dalle marche piu’ blasonate, e poi ho usato per anni la tenda economica della diecidiscipline (hai capito di quale catena parlo, vero?). Ho superato diluvi, neve, caldo, umido… Adesso uso la 2 SECONDS EASY FRESH & BLACK per la facilità d’uso e la sua comodità. Ti spiego: quando arrivi nel posto prescelto (e poi vediamo come mi creo delle opzioni da casa), è possibile che stia piovendo o nevicando. Con la tenda economica (ma anche con molte tende costose), devi prima montare la parte interna (che è una zanzariera con pavimento cerato) e la paleria, e poi mettere la copertura esterna. Vien da sè che l’interno si bagna, e non è decisamente simpatico. Con il caldo, poi, tutto si complica! Sudi come una bestia per montare la tenda… e quando sei in bivacco è scomodissimo lavare gli indumenti e lavarsi quando si è sudati…. Ecco perché, a discapito della trasportabilità (la 2 second è molto piu ingombrante da chiusa), ho cambiato tenda con una facile e veloce da aprire… basta tirare due cordini. Questo mi torna utile anche con il freddo… diminuendo i tempi di preparazione del bivacco.

Sotto la tenda metto sempre un telo cerato…. in caso di pioggia, giro i bordi in modo che il telo rimanga sotto la tenda e non sbordi MAI, piuttosto rimane il perimetro della tenda a contatto con il terreno, questo per evitare che il telo si trasformi in un recipiente d’acqua. Perché uso un telo? Per non sporcare la tenda con le foglie umide o il fango, o la sabbia o quello che trovo e perché trattiene l’umidità dal terreno.

Con il freddo, io metto una coperta termica d’emergenza (ne trovi usa e getta da 3 euro o riutilizzabili a 8-9 euro) dentro alla tenda, sotto al materasso.

Prima di partire prova almeno 2-3 volte a richiudere la tenda. Nelle prime uscite ti renderai conto che è l’operazione piu’ difficile.

Il materasso: ho iniziato con materassini in schiuma pieghevoli, per poi passare agli auto gonfianti. Per un bel po di anni ho utilizzato il materasso entry-level super economico sempre della diecidiscipline, Ora utilizzo un super compatto che ha un buon compromesso tra prezzo, spazi utilizzati da chiuso, comodità , e comfort di temperatura.

Perché dovresti preoccuparti del materasso quando vai in bivacco? La risposta è semplice: il sonno di qualità è fondamentale per recuperare l’energia fisica e mentale durante un’avventura all’aperto. Ricorda che poi dovrai guidare la tua moto. Un buon materasso da trekking/campeggio offre isolamento dal terreno duro e freddo, permettendoti di dormire comodamente e svegliarti pronto per affrontare nuove strade.

Le Opzioni Disponibili

  1. Materassi ad Aria: Questi materassi sono leggeri e compatti ma offrono un buon isolamento dal terreno. Sono gonfiati con una pompa manuale o elettrica, e possono essere regolati per ottenere il livello di comfort desiderato.
  2. Materassi Autoinflabili: Questi materassi combinano schiuma e aria per offrire comfort e isolamento. Si autoinflano quando si apre una valvola e possono essere sgonfiati per il trasporto. Sono più pesanti rispetto ai materassi ad aria ma sono molto comodi.
  3. Materassi in Schiuma: Questi sono leggeri e resistenti ma offrono un comfort limitato rispetto agli altri tipi. Sono pieghevoli e facili da trasportare, ideali per escursioni ultraleggere.
  4. Materassi Ibridi: Alcuni modelli combinano schiuma e aria per ottenere un compromesso tra comfort e peso. Sono una scelta popolare per chi cerca il giusto equilibrio tra peso e comfort.

Cosa Considerare nella Scelta

  • Peso e Dimensioni: Se fai viaggi lunghi o hai bisogno di risparmiare spazio, opta per materassi leggeri e compatti.
  • Isolamento Termico: Verifica l’indice R-value del materasso. Un valore più alto indica un migliore isolamento termico. Questo è particolarmente importante in condizioni di freddo.
  • Comodità: Il comfort è soggettivo, quindi prova diversi materassi prima di scegliere quello giusto per te. Alcuni preferiscono una superficie più rigida, mentre altri vogliono il massimo comfort.
  • Durabilità: Investi in un materasso di qualità che duri nel tempo. I materassi più economici possono sviluppare perdite o perdere la loro capacità di isolamento con l’uso frequente (tranne alcune eccezioni come il succitato materasso economico della diecidiscipline).
  • Facilità d’Uso: Alcuni materassi richiedono più tempo e sforzo per gonfiarsi e sgonfiarsi, mentre altri sono rapidi e facili da usare.

Cuscino. Non dimenticarti il cuscino! Io ho il cuscino incorporato nel materasso, ma prima usavo il sempre super economico cuscino della diecidiscipline (e si… compro quasi tutto lì perché trovo il giusto compromesso prezzo-qualità a mè serve).

Sacco a pelo Anche qui, sono partito con sacchi a peli di marche blasonate che costano e soprattutto costavano un occhio della testa! Una vera follia per i tempi!. E’ anche vero, però, che sono comodissimi, sono durati per anni (in realtà sono ancora in ottime condizioni), tengono caldo e sono anche belli da vedere. Però, ora indovina cosa uso? E si, proprio gli economici della diecidiscipline: uno da confort 20 gradi e uno da 10 gradi, in base alle condizioni in cui mi troverò. Per le temperature piu fredde, invece, mi affido ad altre marche, ma solo per mie esigenze, non certo per la differenza di qualità.

I Due Principali Tipi di Sacchi a Pelo

  1. Mummia: I sacchi a pelo mummia sono progettati per aderire strettamente al tuo corpo, minimizzando lo spazio vuoto e massimizzando l’isolamento termico. Sono ideali per condizioni di freddo estremo.
  2. Rettangolari: Questi sacchi a pelo sono un po’ più spaziosi e offrono più libertà di movimento rispetto a quelli a forma di mummia. Sono ottimi per campeggiatori che preferiscono un po’ di spazio extra.

I Materiali Contano

La maggior parte dei sacchi a pelo è realizzata con uno strato esterno in nylon resistente e uno strato interno in materiale isolante. Le opzioni di isolamento includono piuma d’oca e sintetico. Le piume d’oca offrono un’eccellente capacità di isolamento e compressibilità, ma sono più costose e richiedono cure speciali. I sacchi a pelo sintetici sono più economici, resistenti all’umidità e richiedono meno manutenzione.

Dimensioni e Peso

Ovviamente valuta tu quanto peso puoi stivare e quali dimensioni servono a te! A partita di prestazioni, cambiando i materiali, utilizzerai piu’ o meno spazio e peso.

Cerniere e Tasche Le cerniere di alta qualità sono essenziali per evitare fastidiosi inceppamenti. Alcuni sacchi a pelo hanno cerniere lunghe che consentono di aprire completamente il sacco, mentre altri hanno cerniere più corte per un isolamento migliore (la zip è uno dei punti di dispersione del calore). Le tasche interne possono essere utili per tenere oggetti personali come telefono, torcia o documenti a portata di mano durante la notte.

Consigli per la Cura

  1. **Area il sacco a pelo dopo ogni utilizzo per evitare la formazione di odori sgradevoli.
  2. **Lava il sacco a pelo solo quando è necessario e segui le istruzioni del produttore.
  3. **Conserva il sacco a pelo in un luogo asciutto e evita di comprimerlo per lunghi periodi quando non è in uso.

Ma se non sai come funziona un sacco a pelo, rischi di usarlo nel modo sbagliato e subire il freddo o il caldo.

Un sacco a pelo è un dispositivo progettato per mantenere caldo di chiunque vi dorma all’interno, fornendo un isolamento termico tra il corpo dell’utente e l’ambiente esterno. Funziona attraverso tre principi chiave: isolamento, trattenimento del calore corporeo e limitazione della perdita di calore.

Hai capito quindi che è il tuo calore a scaldare l’aria all’interno del sacco a pelo, e non il sacco a pelo stesso che scalda te. Questo principio è importantissimo…. Il modo migliore per ottenere le massime prestazioni è dormire in mutande, o al massimo con abbigliamento tecnico traspirante. Se ti metti il pigiamone…. non otterrai il caldo voluto. Anche l’alimentazione è importante per questo scopo: devi mangiare qualcosa di sostanzioso che doni energia al tuo corpo. Una cena leggera in inverno, significa meno energie a disposizione per il tuo corpo, quindi, meno caldo. Un pò diverso il discorso se parliamo di temperature estremamente fredde…. ma dopo ti darò qualche dritta scoperta e provata sul campo.

1. Isolamento: I sacchi a pelo sono costituiti da materiali isolanti che riducono al minimo la conduzione del calore tra il corpo e l’ambiente circostante. Questo isolamento è tipicamente realizzato con uno strato di materiale termicamente resistente, come piuma d’oca o sintetico, all’interno del sacco a pelo. Questo materiale agisce come una barriera termica, impedendo al calore del corpo di disperdersi nell’ambiente.

2. Trattenimento del Calore Corporeo: Quando una persona si infila in un sacco a pelo, il suo corpo inizia a riscaldare l’aria all’interno del sacco. Il calore corporeo viene intrappolato dal materiale isolante del sacco a pelo e crea un ambiente più caldo all’interno rispetto all’esterno. Questo processo continua finché l’aria all’interno del sacco raggiunge una temperatura stabile in cui il corpo smette di perdere calore in modo significativo.

3. Limitazione della Perdita di Calore: Per evitare la perdita di calore, alcuni sacchi a pelo sono progettati con una chiusura superiore che può essere tirata sopra la testa, lasciando solo un piccolo foro per il viso. Questo contribuisce a trattenere il calore corporeo e a evitare che l’aria fredda entri nel sacco. Inoltre, i sacchi a pelo spesso includono cerniere lungo i lati, in modo che possano essere completamente chiusi, lasciando solo una piccola apertura per la testa, o aperti completamente se fa troppo caldo.

In sintesi, un sacco a pelo funziona creando una barriera isolante tra il corpo dell’utente e l’ambiente circostante, trattenendo il calore corporeo e limitando la perdita di calore. Questo permette a chiunque lo utilizzi di rimanere al caldo e comodo durante la notte all’aperto o in qualsiasi ambiente in cui sia necessario isolamento termico.

Come valutare le temperature riportare nei sacchi a pelo? Solitamente sono riportate tre temperature (standard europeo EN ISO 23537-1:2016:

Temperatura Massima di Confort è la temperatura massima in cui puoi usare quel sacco a pelo

Temperatura di Confort è la temperatura ideale per utilizzare quel sacco a pelo per un sonno riposante

Limite Inferiore di Confort (o Temperatura Minima di Confort) è la temperatura in cui il sacco a pelo permette un sonno rannicchiato per otto ore senza svegliarsi per il freddo

Temperatura Estrema è la minima temperatura di utilizzo che permette di non entrare in ipotermia per un tempo massimo di 6 ore

Quindi mi raccomando Mondo, la temperatura estrema, non la devi proprio considerare! La temperatura minima in cui puoi usare il tuo sacco a pelo è la Confort, al massimo, se non soffri il freddo come me, puoi prendere il limite inferiore di confort come temperatura minima. Ricorda che il freddo uccide silenziosamente.

Bene, ora abbiamo tutto ciò che ci serve per dormire, ma prima di dormire, dobbiamo mangiare. E quì si apre un mondo… ma come sempre, io ti scrivo quello che IO faccio e quello che IO mi porto nei miei viaggi.

La cucina da campo Se sei abituato a mangiare panini o cibi pronti, salta pure questo capitolo, altrimenti…. mettiamo il cappello da sheff ed iniziamo.

Ciò che mi sono reso conto essere indispensabile per un bel vivere la cena, sono il tavolino e la sedia. Lo so lo so, tavolino e sedia sono sinonimo di campeggio e comportano la multa, ma io li uso per il tempo strettamente necessario a cuocere e mangiare, dopo di che smonto tutto e carico in moto. Il tavolino l’ho preso dalla diecidiscipline, mentre la sedia l’ho comprata dal negozio online con la virgola (capito no?). E se la sedia tiene me…. è veramente robusta. Entrambi leggeri, il tavolino leggermente ingombrante da portare in moto (ce ne sono di piu pieghevoli ma anche piu costosi), la sedia entra agevolmente nel bauletto se non è troppo carico.

Partiamo dalla preparazione del cibo: un buon tagliere in miniatura e un buon coltello non devono mancare. Attenzione…. sul coltello si apre una finestra sulle leggi penali di detenzione armi proprie ed improprie che ti consiglio di tenere bene a mente! Ti lascio sotto qualche link al riguardo. Anche un mestolo in legno a cui ho tagliato il manico alla misura a me congeniale per poterlo riporre in moto.

Posate, io uso delle posate pieghevoli e separabili che anni fà mi ha regalato Vale e che ancora uso e custodisco gelosamente. Sono uno dei miei gioiellini.

Pentole: io porto sempre un classico pentolino da campeggio ed una padella con manico pieghevole acquistati da…. ormai sono stufo di scriverlo…. diecidiscipline. Devo parlare con loro…. potrebbero farmi da sponsor!!

Cucina: io adotto due soluzioni: un gas da trekking e una griglia portatile (dipende dalla situazione e dal luogo). Tieni a mente che non sempre è possibile cucinare, neanche con un gas da trekking, ad esempio in pieno estate, magari con un bel prato secco o nel bosco con il fondo di foglie secche…. valuta sempre bene se puoi o no cucinare senza causare incendio. Quando le condizioni lo permettono, una bella grigliata nessuno me la toglie! Il paravento è essenziale, permette di risparmiare tempo e gas, ed in caso di vento, anche debole, è l’unico modo per poter cucinare.

Piatto: ovviamente non lo uso…. ho una ciottola che fà parte del set pentolino da campeggio che uso esclusivamente per riversare il sugo: infatti, prima cucino il sugo e poi, sullo stesso pentolino, la pasta. Mangio direttamente nel pentolino, o, in caso di carne, uso il tagliere come piatto. La verdura, invece, la mangio nella ciottola che ho citato prima.

Pulizia posate e stoviglie: porto metà spugnetta da cucina e uso un contenitore di igenizzante usato per portare con me del sapone per piatti eco compatibile (quello che uso anche in camper, lo trovi nei negozzi specializzati, appunto, in prodotti per camper, forse anche dai rivenditori di prodotti per la pulizia della casa che trovi nel tuo paese). Uso una retina da lavatrice per appendere tutto ciò che ho lavato ad un albero e lasciare che si asciughi.

Caffè: io non ne posso fare a meno, tranne quando ho un buon the a disposizione. Quindi una moca da uno è sempre con me in questi viaggi. Uso gli involucri per i giochi che si trovano dentro gli ovetti di cioccolato e latte per bambini… quelli gialli per intenderci. Gli stessi li uso anche per il sale. Lo zucchero, invece, lo porto nelle bustine di carta. Lo bevo in una ciottola in metallo con manici chiudibili, lo stesso, può essere usato anche per scaldare l’acqua o altro. Quando possibile, cerco di portare prodotti che possano avere piu’ utilizzi per minimizzare gli spazzi ed il peso.

Stivare il cibo: uso una borsa frigo e come ghiaccioli uso due bottiglie d’acqua che faccio ghiacciare nel congelatore di casa prima di partire. Durano abbastanza e poi ho acqua fresca a disposizione. Lo spazio è troppo prezioso per essere sprecato con i ghiaccioli da frigo portatile.

Acqua: dimenticati il cibo e sarai triste, dimenticati l’acqua e passerai dei guai!!! Io uso delle borracce termiche che mi aiutano tantissimo sia d’inverno che e soprattutto d’estate. Già solo acquistare l’acqua da un supermercato climatizzato e metterla subito nella borraccia… mantiene una gustosa freschezza. D’estate, uso anche sali minerali.. ma è una cosa mia… prima di usarli informati. In Italia trovi qualche fontanella con acqua potabile, in questo caso, se hai android, potresti trovare utile l’app fontanelle d’italia, mentre per Ios non ne ho ancora trovata una degna di nota. Esiste poi un’altra possibilità: un filtro potabilizzatore da trekking che ti permette di bere acque da fiumi e torrenti… ma noi che abbiamo la moto adisposizione… forse non ne abbiamo una gran necessità.

Igiene Personale: dopo aver mangiato, bevuto il caffè e smontato il tavolo, la sedia e riposto tutto… è ora di andare a riposare. Ma prima… bisogna lavarsi. Portare una doccia solare sarebbe bellissimo…. è anche piccola e leggere quando è vuota… ma se la devo portare con me con 5-6 litri d’acqua…. sono 5 o 6 kili che non mi posso permettere. La soluzione che uso da anni è la salviettina umidificata per la pulizia dei neonati. Uso quella perché, dopo varie prove, la trovo meno invasiva e piu profumata. Ero titubante la prima volta, ma devo dire che con gli anni e le mille e mille volte che l’ho usata… è un’ottima soluzione. Se la usiamo con i nostri bimbi… perché mai non dovremmo usarla per noi? Per quanto riguarda i denti… semplice spazzolino con dentifricio (piccolo, tipo i campioni… li trovi nei negozi che vendono prodotti per la cura della persona, basta chiedere prodotti per i viaggi)

Trovare il posto per il bivacco: puoi usare diversi modi… ma per iniziare

vai su google maps e ingrandisci quanto piu’ possibile per cerca di capire se ci sono strade praticabili (ovviamente sterrate) per arrivare in quel determinato posto. Quando arrivi lì. valuta… potresti trovare posti che non avevi visto su maps o che non sono segnati in park4night. Controlla bene le condizioni del posto, ma di questo ne parlo dopo. Da evitare come la peste sono i greti dei fiumi e dei torrenti oltre alle zone franate (potrebbero esserci smottamenti anche importanti). Attento anche ai posti che creano delle conche… in caso di pioggia potresti non viverla proprio bene trovandoti in mezzo ad un lago!

Gli animali selvatici Cerca tracce di passaggio di animali e valuta quali siano… se vedi tracce di cervi o cinghiali e presta massima attenzione. Solitamente non si avvicinano… sentono la tua presenza da kilometri di distanza e credimi, hanno piu paura loro di te di quanta tu ne possa avere di loro. Ma è sempre bene evitare posti di passaggio. Non tenere cibi che emanano odori forti in tenda (ad esempio affettati, carne in genere o frutta). Io li appendo ad un albero a parecchi metri di distanza, dove appendo anche le mondizie (non serve che ti dica di portare con te le monnezze quando te ne vai, vero?).

Spero di averti dato buoni spunti per iniziare la tua scoperta del bivacco… questo modo meraviglioso di vivere il viaggio! Documentati, cerca corsi, viaggia con persone che abbiano esperienza ed inizia a saggiare questo modo di vivere la natura! Non te ne pentirai!!

Se ti è piacuto questo articolo puoi offrirmi un caffé su kofee a questo link https://ko-fi.com/unposticino

Al Mugello non si dorme…. 3 giorni di MotoGP

Una Sfida Emozionante per gli Appassionati del Motorsport

Il Circuito del Mugello è uno dei gioielli dell’Italia nel mondo delle corse automobilistiche e motociclistiche. Situato tra le affascinanti colline toscane, il circuito è un luogo rinomato per la sua bellezza naturale e per le gare ad alta velocità che vi si svolgono.

Guarda il video sul nostro canale youtube https://youtu.be/yHFA-w4Jbl0?feature=shared

È stato costruito nel 1974 e da allora ha ospitato una serie di eventi prestigiosi, tra cui il Campionato del Mondo di Formula 1 e il Campionato del Mondo di MotoGP. La pista è di proprietà di Ferrari S.p.A. ed è utilizzata anche per i test e lo sviluppo delle vetture del team di Formula 1.

Il circuito del Mugello è uno dei tracciati più impegnativi e avvincenti al mondo. Con una lunghezza di circa 5,2 chilometri, è un mix di curve veloci, rettilinei lunghi e cambi di elevazione. Il punto più alto del circuito è la curva “Arrabbiata 1”, una sfida per i piloti che richiede una grande abilità nel gestire la velocità e la trazione. Le altre curve famose includono la “San Donato” e la “Scarperia”, che mettono alla prova la precisione e la capacità di frenata dei piloti.

Ti linko di seguito un video su YT di un’intervista di Guido Meda a Valentino Rossi dove esplorano la pista curva dopo curva…. bellissimo!!! https://youtu.be/PLJkZEjfltM

Una delle cose che rende il circuito del Mugello unico è l’entusiasmo del pubblico italiano. Gli appassionati si radunano in gran numero per tifare i loro piloti preferiti e creano un’atmosfera unica e appassionante. Durante il Gran Premio d’Italia di MotoGP, in particolare, le colline intorno al circuito si riempiono di fan che accampano per tutta la settimana per garantirsi il miglior posto possibile per seguire l’azione in pista. Nota negativa sono i fumogeni… tanti…. troppi!!! L’aria si impregna di puzza di fumogeni misto a sudore misto a miscela delle motoseghe (senza lama) usate allo solo scopo di fare rumore!! Ma si sà…. al Mugello non si dorme.

Il circuito del Mugello è molto più di una semplice pista da corsa. È un luogo intriso di storia, adrenalina e passione che attira gli appassionati del motorsport da tutto il mondo. La sua combinazione di sfide tecniche, bellezze naturali e atmosfera unica rende il Mugello una tappa imperdibile per tutti gli amanti delle corse automobilistiche e motociclistiche. Che siate piloti o spettatori, il Circuito del Mugello vi regalerà sicuramente un’esperienza emozionante e indimenticabile.

Ovviamente c’è un sito dedicato dove trovi molte informazioni utili:

a questo link trovi la mappa scaricabile dell’intera pista, a noi è toranto molto utile. Puoi scaricarlo nel tuo telefonino o scaricarlo e stamparlo se preferisci la versione cartacea: https://www.mugellocircuit.com/it/gran-premio/mappa-circuito

da qui invece si accede alla pagina dedicata all’acquisto dei biglietti: https://www.mugellocircuit.com/it/acquistare-biglietti Lo puoi stampare e portare con te, oppure salvare nel wallet del tuo smartphone. Il qrcode del biglietto viene scansionato all’ingresso all’uscita (puoi uscire e rientrare massimo 3 volte al giorno). Ogni volta che entri perquisiscono borse, bauletti e valige laterali (in caso di moto) per cercare bottiglie di vetro VIETATISSIME. E’ invece ammesso l’ingresso di cibo e bevande (anche alcoliche) purché non siano in barattoli/bottiglie di vetro.

Informazioni si servizio:

Ci sono grosse differenze nell’acquistare il biglietto night&day abbonamento 3 giorni o acquistare il biglietto weekend o solo domenica: con il primo è possibile non solo pernottare all’interno del circuito (inteso come prato ovviamente), ma è possibile anche parcheggiare la moto o le auto all’interno vicinissimo ai prati bordopista. Per i camper c’è una tariffa a parte che in questo 2023 era addirittura più bassa rispetto a moto e tenda (ma vuoi mettere vivere l’esperienza in tenda????). Se invece acquisti il biglietto weekend o solo domenica, puoi parcheggiare l’auto nei vari parcheggi esterni (tutti a pagamento) che vengono allestiti per l’occasione. Non so se esistono delle navette, ma ho visto tante persone camminare dai pargheggi al circuito. Sia sabato che domenica ho visto delle auto entrare nei parcheggi interni al circuito, quindi credo esista una formula di acquisto biglietto piu’ parcheggio interno.

Noi siamo entrati dall’ingresso Correntaio e abbiamo piazzato le tende nel rettilineo tra la Pallagio ed il Correntaio cosi vevamo la visuale anche su Biondetti e Casanova Savelli (porta via i binocoli) ed avevamo uno degli schermi proprio davanti (nella mappa che ti ho linkato, gli scermi sono segnati come dei rettangoli blu). Abbiamo quindi visto in diretta la caduta di Marquez M alle prove sulla Biondetti. Vedere gli incidenti dal vivo fà veramente paura!

Quando entri ti chiedono il qr-code del biglietto che viene scansionato (sempre, ad ogni ingresso ed uscita) e ti fanno la perquisa (molto approssimativa) di zaini borse bauletti ecc ecc… non corporale (ovviamente)… anche se all’interno c’è sempre una pattuglia di polizia che in qualsiasi momento è pronta ad intervenire… quindi diciamo che una parvenza di sicurezza si sente nell’aria, ma ho avuto la sensazione che la loro priorità fosse evitare l’ingresso di bottiglie e vasi di vetro.

Per qualsiasi dubbio puoi scrivere direttamente allo staff del Mugello circuit usando questo link: https://www.mugellocircuit.com/it/contatti rispondono abbastanza celermente.

I bagni e le docce: il venerdì sono altamente utilizzabili… il sabato cosi cosi… la domenica…. dipende dal tuo coraggio!!!!! Le docce sono fredde e noi siamo riusciti ad usarle solo il venerdì sera. Al sabato abbiamo deciso di uscire, andare al supermercato poco distante ed acquistare le mitiche salviette igienizzanti per neonati (che uso sempre nelle mie uscite in bivacco). Premetto che sono uomo da campeggio… ma in certe situazioni si rischia veramente qualche infezione batterica anche pericolosa! Per il bagno invece… eravamo due maschietti… la pipi l’abbiamo usata per donare vita e nutrimento alla natura, mentre la parte piu ingombrante l’abbiamo regalata ad un locale nelle vicinanze, approfittando per fare una buona e completa colazione, anzi, ricolazione ;)! Di fianco ai bagni trovi sempre delle pompe d’acqua potabile che noi abbiamo usato per lavare pentole e stoviglie ma non ci siamo fidati ad usarla per cuocere o bere.

Vicino al circuito c’è un supermercato che abbiamo usato sia il sabato che la domenica per acquistare i viveri (ovviamente abbiamo optato per salumi e carni toscane… sempre buone!) Abbiamo approfittato per acquistare anche una tanichetta di olio d’oliva, quello buono!! I prezzi sono decisamente alti, soprattutto frutta e verdura… ma così è!

Se invece vieni con il tuo camper, o con quello noleggiato, parlando di abbonamento 3 giorni, puoi entrare tranquillamente e posizionarti in molti degli spazzi bordopista. Potrai aprire il tendalino ed allestire il tuo campo base come meglio credi (le regole sono assai poche se non inesistenti). Tranquillo… non sei in un area sosta con camperisti pronti a fotografare e postare ogni tuo errore… sei tra amici che hanno voglia solo di divertirsi e di NON DORMIRE e di quello che fai tu… non gliene potreppe fregare di meno!! Quindi… accendi pure il tuo generatore giorno e notte… tanto si mimetizza agli altri rumori e non si sentirà…. non sto scherzando!

Se vieni in tenda… preparati! Noi ci siamo creati un campo base cercando un punto che non avesse troppo dislivello… ho visto gente dormire in pendenze assurde! Portati un telo da mettere sopra alla tenda che ti faccia da riparo sia per la pioggia che soprattutto per il sole! Noi non ci siamo fatti mancare nulla… pioggia tanta e poi domenica sole…. tantissimo!!

All’interno del circuito trovi molti punti ristoro con prezzi…. beh, sei al Mugello! Due caffè li abbiamo pagati 4 euro, un panino 8 euro (questo prezzo era onesto) il gelato…. abbiamo rinunciato proprio… una birra da mezzo l’abbiamo pagata 6 euro.

Ci sono poi delle persone che portano lattine di bevande analcoliche ed alcoliche in mezzo al pubblico alla modica cifra di 7 euro l’una!!!!

Tieni sempre a mente che al MUGELLO NON SI DORME non è un modo di dire… tutta la notte passano vicino a tende e camper con motoseghe con un cono al teminale per fare quanto piu’ rumore possibile, persone che passano con trombe ad aria compressa e moto che fanno slimitate a non finire!!! Ma i migliori sono quelli che portano dei motori di auto su bancali e li fanno girare a limitatore… ovviamente smarmittati!!! Portati dei tappi buoni se vuoi riposare almeno qualche ora!

Ovviamente la notte…. grande festa con musica e dj a tutto volume…. spettacolo!!!! La notte tra sabato e domenica, l’ultima canzone l’ha suonata alle 5.40 del mattino…. i mitici Daft Punk con Giorgio by Moroder che puoi ascoltare qui: https://youtu.be/zhl-Cs1-sG4 finita la quale, i nostri vicini con il camper hanno acceso la mega cassa collegata al generatore e sono partiti con musica rock anni 80-90… ascoltata dalla mia tenda con grandissimo gusto e tanto…. tantissimo sonno!!!!

All’interno del circuito ti puoi muovere dove vuoi (tranne nelle tribune dove serve un apposito biglietto e al prato 58) anche in moto, in bici, con il monopattino… E’ bellissimo poter passare da una curva all’altra e godersi ogni punto di vista!! Impagabile!

Il Mugello è il circuito piu’ costoso della stagione… ma c’è un motivo: nessun’altra pista è così emozionante!

Noi abbiamo avuto la fortuna di essere presenti al miracolo di Bangaia:

  • record della pista
  • giro veloce della pista
  • pole position
  • vittoria spirnt race
  • vittoria gara GP
  • e per finire… la scenetta dell’hot dog proprio davanti le nostre tende!!

Anche volendo…. non avremmo potuto chiedere di meglio!!

Mondo, sono riuscito a convincerti??? Dai… ci vediamo li nel 2025? Questa volta però…. veniamo tutti i membri di unposticino… ma con il camper, il nostro mitico Beluga!

Mi raccomando…. i cani….. lasciali a casa! Ho visto dei cani, poverini, soffrire come matti…. Un cane di grossa taglia si è spaventato dopo che un ragazzo ha acceso la moto ed è scappato dal guinzaglio abbattendo tutti i bidoni che trovava e sbattendo contro le persone…. sono stati attimi di delirio! Idem per bambini piccoli… pianti ed urla… chissà quanto male alle orecchie poverini!!! Ci sono tempi e luoghi per tutti….

Ultimo consiglio: noi i biglietti li abbiamo acquistati i primi di Gennaio… e siamo riusciti a risparmiare una cifra non indifferente…. prenditi per tempo!!

MOTO AVVENTURA MAGGIO 2022

moto travel

Transalpina parte prima

Ciao Mondo,

il 15 maggio si parte per una motoavventura in totale relax e godimento.

Partiremo da Latisana -UD- e percorreremo solo strade secondarie (un piccolo tratto di autostrada al rientro dal Lago di Garda sino a casa, ma lo valuteremo quel giorno)

Le velocità saranno da passeggio (80-120km/h) papabili con ogni tipo di moto.

Sarà un giro puramente stradale, così potrai decidere in tranquillità quale moto usare: naked, stradale, touring, adventuring, scrambler, enduro, motard, ecc ecc

Royal Enfield bullet 500 pronta per nuove avventure
Royal Enfield bullet 500

Si tratta di una moto avventura, quindi si parte con spirito di adattamento e tanta voglia di divertirsi senza aspettativa alcuna. Tenda, pentolino, cacca kit, e tanto spirito di avventura.

tenda in bivacco
tenda e bivacco

Questa pagina rimarrà online, così, se non potrai esserci o semplicemente sei un solitario, potrai usare le info che trovi qui e le tracce di questo giro. (finito il viaggio, scriverò un resoconto con i posti in cui pernotteremo, e troverai un bel video ad inizio pagina)

di seguito le mappe delle 3 tappe del giro (prima parte della transaplina):

Ti metto qui il link a google drive dove potrai scaricare le tracce kmz (sebbene cerchiamo di tenere controllato il sito e i file caricati, non possiamo in alcun modo garantire il funzionamento dei download e dei file stessi, ne tantomeno la loro sicurezza visiti i tempi che corrono) che puoi convertire e caricare nel tuo navigatore. In questa pagina del sito Pastori in moto, trovi un tutorial su come farlo se hai un Garmin (https://pastorinmoto.org/2017/09/11/maps-garmin/

Ti lascio la mia lista in PDF delle cose da portare, così puoi prendere spunto (ci sono dei controlli regolari al sito, ma non possiamo garantire il corretto funzionamento dei link e dei file in genere, ) .

Te la riporto anche qui di seguito, nel caso non ti fidassi di scaricare il file

DescrizioneQuantità
VESTIARIO
Mutande3
Calzini2
Maglietta2
Pigiama1
Jeans1
Felpa1
Antipioggia1
maglietta termica1
Felpa termica1
BIVACCO
Tenda 1
telo sottotenda1
materasso1
cuscino1
sacco a pelo1
fornello1
gas1
posate multiuso1
pentolino1
tazza1
moca1
stufa a legna?
Pompa batteria1
carta igenica1
salviette umidificate1
igenizzante1
Luce da tenda1
Libri1
Luce lettura1
TECNOLOGIA
QUESTA PARTE LA TENGO 
PRIVATA
UTILI
Kip primo soccorso1
kit riparazione pneumatici1
nastro americano1
fascette10
CIBO
pasta 1
sale1
frutta4
acqua (litri)4
caffè1
zucchero1
affettati1
pane1