Là dove il vento racconta: Transfăgărășan e Transalpina in moto

Uomo in primo piano con sciarpa da moto, alle sue spalle il celebre passo Transfăgărășan in Romania, una strada panoramica che si snoda tra le montagne.

Ciao Mondo

Transfăgărășan e Transalpina: 3.400 km tra le strade più belle del mondo

Sette giorni, nove Paesi, 3.400 chilometri.
Un viaggio che profuma di asfalto bagnato, benzina e libertà. La meta? Le leggendarie Transfăgărășan e Transalpina, due nastri d’asfalto che si arrampicano tra le montagne della Romania, avvolte da leggende, nebbie e silenzi che sembrano parlare.

Guarda qui il video completo del viaggio: https://youtu.be/zzlfiIvT0MQ


Sotto la pioggia, la partenza

Tutto è cominciato sotto un cielo grigio, carico d’acqua e presagi.
“Porca paletta, piove il mondo”, mi sono detto mentre cercavo riparo sotto la tettoia di un chiosco. Le mani gelate, i guanti fradici, il motore ancora caldo. Ma se parti in moto, lo sai: il meteo non è un ostacolo, è un compagno di viaggio.

Attraversata la Slovenia, ho varcato il confine croato sotto nuvole che promettevano tregua. Le previsioni dicevano sole per il giorno dopo — e in quel momento mi sembrava una benedizione.


Bosnia ed Erzegovina: storia e ferite

Il primo vero stop è stato in un piccolo campeggio da 27 euro a notte. Niente di lussuoso, ma bastava. Il mattino dopo, il primo imprevisto: l’attacco della GoPro si era staccato dal casco. Un po’ di colla, e via, di nuovo sulla strada.

Poco dopo ho raggiunto un aerodromo abbandonato al confine tra Croazia e Bosnia, la base aerea di Željava. Un luogo sospeso nel tempo: un aereo pieno di adesivi, la pista che si perdeva nell’erba alta, i bunker scavati nella collina.
C’era silenzio, ma di quello che pesa. Si dice che in qualcuno di quei tunnel possano esserci ancora residui di armamenti chimici. Non ho voluto scoprirlo: certe porte è meglio lasciarle chiuse.

A Sarajevo sono arrivato poco prima del buio, in un albergo in periferia.
La mattina, il caos del traffico mi ha fatto desistere dal visitare il centro. Ma non serviva entrarci per capire: i palazzi, ancora crivellati di fori, raccontano più di mille parole.


Serbia: profumo di fumo e sorpresa

Superato il confine, ho pagato una piccola tassa ecologica di due euro. L’aria profumava di terra e… plastica bruciata.
Eppure, la Serbia mi ha stupito: paesaggi morbidi, verdi colline, strade che sembrano invogliare al viaggio.

A Paraćin, ho trovato un piccolo hotel — il Pilus. 23 euro, ma un comfort che non ti aspetti. “Ha più stelle di un Hilton su Booking”, ho scherzato, mentre mi godevo una doccia calda e un letto che sembrava fatto per i sogni dei viaggiatori.


Attraverso i Balcani

Il navigatore, forse per scherzo, ha deciso di portarmi anche in Bulgaria, dove ho scoperto che le moto non pagano la vignetta. Piccole vittorie da strada.

Poi, finalmente, Romania. Benzina a buon prezzo, montagne all’orizzonte, e un campeggio che sembrava uscito da un racconto: 9 euro a notte, gestori gentili che parlavano italiano, gatti e cani che giravano liberi, e una cucina comune dove io preparavo la pasta mentre dei francesi facevano saltare qualcosa di speziato.


La Transfăgărășan – la follia di Ceaușescu

Alle 6:30 del mattino, con l’aria ancora fredda di montagna, ho messo in moto.
Il primo cartello recitava: “Attenzione agli orsi”. Un sorriso. Benvenuto nella Romania.

Quella che chiamano “la follia di Ceaușescu” è una strada che ti emoziona: curve disegnate col compasso della follia, precipizi vertiginosi, cascate che si gettano accanto all’asfalto.
Capisci perché Jeremy Clarkson l’ha definita “la strada più bella del mondo”.
E mentre sali, tra un tornante e l’altro, ti sembra che la montagna ti stia parlando, raccontando storie di tempi passati e fantasmi ancora in viaggio.


Il Castello di Bran e un errore di 130 chilometri

Dopo tanta meraviglia, ho puntato verso il Castello di Bran, il leggendario maniero di Dracula. Ma la realtà è ben diversa dalle leggende: traffico, souvenir, semafori ogni mezzo chilometro. L’atmosfera magica, un po’, si perde.

E come in ogni viaggio che si rispetti, non poteva mancare il colpo di scena: un hotel prenotato su Booking a 54 euro, convinto fosse a 13 km.
In realtà era a 130 km nella direzione opposta.
Nessuna risposta dall’assistenza. Ho spento il motore, e dopo tanta rabbia… ho sorriso, e sono tornato al campeggio del giorno prima. A volte, tornare indietro è la scelta più saggia.


La Transalpina – dove il vento parla

Il giorno dopo, Transalpina.
Si parte da Novaci, e subito capisci che è diversa: curve più strette, impegnative, quasi cattive. “Se la prendi un pelo troppo veloce, vai di là”, mi è scappato ridendo davanti a una curva assassina.

In cima, vento furioso, mucche che pascolano sull’asfalto e panorami spettacolari.
Lì, tra nuvole e silenzio, ho avuto un dubbio: meglio la Transfăgărășan o la Transalpina?
Forse non serve scegliere. Sono sorelle, diverse ma ugualmente magnifiche.


Il rientro

Da Sibiu è cominciato il lungo ritorno verso casa.
1.217 km di asfalto e pensieri.
Una notte in campeggio lungo un fiume ungherese, bella cornice ma… musica fino a mezzanotte e sirene che non tacevano mai.
Poi Budapest, Austria, e infine Italia.


Bilancio di un viaggio che resta dentro

Sette giorni, nove Paesi, 3.400 km.
Pioggia, caldo, vento, curve infinite, e volti gentili lungo la strada. Campeggi tra i 9 e i 27 euro, hotel economici ma accoglienti, benzina che costa meno e paesaggi che valgono oro.

La preparazione della moto è stata fondamentale, così come avere un navigatore serio — in Bosnia il segnale dati era un miraggio.
Un viaggio intenso, ruvido, vero, che ti scava dentro e ti ricorda perché ami viaggiare.

E sì… lo rifarei domani.
Perché certe strade non si dimenticano: ti aspettano, e quando le lasci, è come se un pezzo di te restasse lì, tra le montagne e le ombre della Transilvania.


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IMPORTANTISSIMO, leggere prima di scaricare la traccia: Questo percorso GPX è fornito solo a scopo informativo. L’utente si assume ogni responsabilità per l’utilizzo di queste informazioni. L’autore non è responsabile per eventuali incidenti o lesioni che potrebbero verificarsi durante il percorso. Si consiglia vivamente di verificare le condizioni del sentiero prima di intraprendere l’escursione. Il percorso è stato creato sulla base di informazioni disponibili al momento della pubblicazione e le condizioni potrebbero essere cambiate. L’utilizzo del percorso è a proprio rischio e pericolo, e l’autore non si assume alcuna responsabilità per eventuali danni a persone o cose.

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  • Ti assumi la piena e totale responsabilità della tua sicurezza e delle tue azioni.
  • Comprendi e accetti che il percorso può presentare pericoli oggettivi (pendenze elevate, tratti sterrati, curve strette, animali sulla carreggiata, condizioni meteo variabili).
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  • Accetti che né io né il sito unposticino.it potremo essere ritenuti responsabili in alcun modo per lesioni personali, danni materiali, sanzioni o altre conseguenze derivanti dall’utilizzo di questa traccia o dal compimento del percorso.
  • È tua responsabilità verificare la fattibilità, sicurezza e legalità del tragitto in base alle tue capacità, al mezzo utilizzato e alle condizioni al momento dell’escursione.

In sintesi: scarichi, parti e vivi l’avventura a tuo rischio e pericolo.

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Scarica qui le tracce per il tuo prossimo viaggio verso la Transilvania:

Traccia Italia- inizio Transfăgărășan: https://drive.google.com/file/d/1RY1cTjQAoXjBHZwvgWt21WNkN6TPI05y/view?usp=drive_link

Traccia Transfăgărășan
https://drive.google.com/file/d/1VTOyB-2kDXGf2Sa37l9RheD0l94nRlSN/view?usp=drive_link

Traccia dal castello di Bran a Novaci, inizio della Transalpina
https://drive.google.com/file/d/16-GFOT_G-otnNQlpnqxsUJsY0k8WxcUy/view?usp=drive_link

Traccia della Transalpina
https://drive.google.com/file/d/1fQYPg1kC8GK9f_NRNjA23gXMC7NbBMc9/view?usp=drive_link

Traccia da Sebes (fine Transalpina) all’Italia
https://drive.google.com/file/d/18UxQp7OpGqmD7TebWWiX0oVBOg8Se80n/view?usp=drive_link

Strada Panoramica delle Vette: non è solo un percorso, è un’emozione

Strada panoramica delle Vette in Friuli Venezia Giulia con vista sulle montagne e indicazione di traccia GPX gratuita.

Ciao Mondo!

Sei pronto a metterti in viaggio e a scoprire un angolo di paradiso che ti lascerà senza fiato? Non si tratta solo di una semplice gita, ma di un’esperienza che risveglierà i tuoi sensi e ti farà sentire in completa armonia con la natura.

Guarda qui il video completo 👉 https://youtu.be/m86gtCXDUYU

Immagina di percorrere una strada che si inerpica tra le cime delle Alpi Carniche, con ogni curva che svela un nuovo, incredibile panorama. Questa è la Panoramica delle Vette, un percorso mozzafiato che parte da Ravascletto e si trasforma in un facile sterrato, promettendo un’avventura indimenticabile.

Siamo partiti sotto un cielo minaccioso, ma la strada ci ha premiato con una giornata splendida. Abbiamo fatto una pausa caffè al suggestivo Lago dei Tre Comuni, conosciuto anche come il Lago di Cavazzo, e poi abbiamo continuato, affrontando il percorso con un’andatura tranquilla per goderci ogni istante e condividere la via con i ciclisti.

La strada, a tratti, si fa un po’ “scassata”, ma la vista ripaga ogni piccolo sobbalzo. Tratti di asfalto nuovo si alternano a sezioni sterrate, rendendo il percorso dinamico e mai noioso. E mentre il tuo sguardo si perde tra le valli sottostanti, le cime imponenti e le malghe che spuntano qua e là, ti sembrerà di essere dentro a una cartolina.

Tra cavalli al pascolo, paesaggi che sembrano dipinti e la sensazione di essere in un mondo a parte, questo viaggio ti regalerà emozioni uniche.

Per aiutarti a seguire le nostre orme e a vivere questa avventura, puoi scaricare gratuitamente la traccia GPX che trovi qui sotto. È il tuo lasciapassare per un’esperienza indimenticabile.


L’avventura ha inizio: la Panoramica delle Vette

Questo viaggio è stato un inno alla bellezza della natura. Nonostante la pioviggine iniziale, il cielo si è aperto per regalarci una giornata splendida. La prima tappa è stata un vero gioiello: una sosta rigenerante al Lago dei Tre Comuni. Un caffè in un bar che si affaccia direttamente sull’acqua, con una vista da sogno, è il modo perfetto per iniziare. Ma il vero spettacolo comincia poco dopo.

A Ravascletto, la strada si trasforma e l’emozione sale. Subito ci si rende conto che questa non è una normale strada di montagna. Da lì in poi, è un susseguirsi di emozioni e panorami da togliere il fiato. Nonostante il nostro mezzo fosse un po’ “scassato”, la strada ci ha regalato una navigazione piuttosto agevole, specialmente se affrontata con la giusta calma e un po’ di attenzione ai ciclisti che si incontrano in curva.

Il percorso è un’esperienza a sé stante: tratti di asfalto nuovissimo si alternano a sterrati che mettono alla prova, ma che offrono anche i panorami più belli. Non a caso la chiamano “Panoramica delle Vette”. Ogni curva, ogni salita, ogni piccolo borgo che si intravede in lontananza è uno spettacolo. In alcuni punti ti fermi a guardare la strada che hai appena percorso, e ti senti come se avessi scalato il mondo.

Incontri, panorami e cartoline viventi

Che bello che c’è la musica, che bello che c’è la musica, che bello che c’è la musica. Mi sono ritrovato a esclamare “Che storia, che roba!”. E proprio in questo spirito si vive l’intera avventura. Dagli scorci su cavalli al pascolo che sembrano usciti da un film, alle malghe nascoste che ti invitano a una sosta, l’aria che si respira è un mix di avventura e poesia.

Durante il percorso non mancheranno i momenti per una foto, per un sospiro di meraviglia o, come è successo a noi, per una pausa panino. E quando la parte sterrata sembra finire, la malinconia si fa sentire, ma il bello è che il viaggio continua con altre sorprese e la possibilità di fermarsi in una delle tante baite per assaggiare i piatti locali.

Per aiutarti a seguire le nostre orme e a vivere questa avventura, puoi scaricare gratuitamente la traccia GPX che trovi qui sotto. È il tuo lasciapassare per un’esperienza indimenticabile.

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Beta Alp 4.0: La Guida Completa per Iniziare le Tue AvventureBeta Alp 4.0: La Piccola Esploratrice che Ti Sorprende!

Beta Alp 4.0: La Moto Perfetta per Iniziare (e non solo) tra Strade e Sentieri

Ciao Mondo!

oggi ti parlo di una moto che mi ha sorpreso più di quanto mi aspettassi: la Beta Alp 4.0. Ho avuto modo di provarla finalmente, dopo averla vista a EICMA due anni fa, e devo dirti che questa “piccolina” mi ha davvero convinto. Nonostante i suoi soli 27 cavalli, ha dimostrato di essere molto più di una semplice “motocicletta da passeggio”.

Trovi qui la video recensione completa: https://youtu.be/mdCK7g8OXoo

Una Scout che ti fa Sorridere

La Beta Alp 4.0 è una moto che fa dell’agilità e della leggerezza i suoi punti di forza. Pensala come la tua compagna perfetta per esplorare sentieri nascosti, boschi e prati, senza troppe pretese, ma con un pizzico di pepe che ti fa sorridere. Leggera, maneggevole, e sì, molto divertente da guidare.

Quella che inizialmente pensavo sarebbe stata una moto “lenta”, si è rivelata piuttosto pronta. Nonostante i suoi 27 cavalli, la Alp 4.0 offre prestazioni brillanti che sorprendono, soprattutto per la sua categoria. Adatta sia a chi cerca un mezzo da utilizzare in mezzo alla natura che a chi ha bisogno di una moto agile per spostamenti più brevi.

Caratteristiche Tecniche e Sensazioni

Partiamo da ciò che salta subito agli occhi: il blocchetto, un po’ diverso da quello che potresti aspettarti. Ma subito dopo ci si accorge che questa moto è un gioiellino. Parliamo di una ruota anteriore da 21 pollici e una posteriore da 18, caratteristiche ideali per un’ottima stabilità, soprattutto su terreni più irregolari. E poi la forcella a steli tradizionali, che regala una certa sensazione di “solidezze” che in moto da enduro non guasta mai.

Le vibrazioni sono ovviamente presenti, come è normale per un monocilindrico, ma non sono affatto fastidiose. È una moto che, nonostante le vibrazioni, riesce comunque a mantenere un buon confort di guida, a patto che tu non stia cercando la comodità di una moto da turismo.

Un Cinghiale Leggero

Ciò che più colpisce, però, è la sua leggerezza. La Beta Alp 4.0 sembra quasi galleggiare sopra il terreno, tanto che se non stai attento, ti troverai a pensare di avere tra le mani una moto ben più potente e grande di quella che stai effettivamente guidando. Può sembrare piccola, ma la stabilità è sorprendente. Le asperità del terreno, sì, le senti tutte, ma la moto rimane agile e controllabile. Soprattutto quando vai a prendere le curve, l’Alp ti lascia fare il bello e il cattivo tempo.

Ideale per Brevi Esplorazioni

Ora, è chiaro che non si tratta di una moto per lunghe distanze o viaggi impegnativi. Se sei alto 1,86 m come me, la triangolazione della sella è buona, ma la moto è comunque piuttosto stretta e piccola e la guida in piedi è praticamente impossibile. L’idea di fare lunghe traversate in due potrebbe risultare poco comoda, e se hai bisogno di più prestazioni in salita o con carico extra, ti consiglio di guardare altrove. Però, per piccole escursioni o per essere caricato su un camper per il weekend, beh, è la moto che ti serve.

La Guida: Semplice e Gratificante

In sella alla Beta Alp 4.0, la guida è intuitiva e, a dir poco, divertente. Ti fa sentire in totale controllo, e nonostante la sua leggerezza, la moto frena molto bene e non affonda mai eccessivamente in frenata. Insomma, se sei alla ricerca di una moto agile, divertente e facile da gestire, non posso che consigliarla.

Il Display TFT: Piccolo ma Completo

Anche se il display TFT è piccolo, è abbastanza per darti tutte le informazioni che ti servono: giri motore, velocità, marcia ingranata, temperatura e livello carburante. Ogni dato è ben visibile e facile da consultare mentre guidi. Il che è sempre un punto a favore quando si esplora in mezzo alla natura!

Prezzo e Conclusioni

La Beta Alp 4.0 è una moto che costa intorno ai 5.000 euro e, per il prezzo che ha, offre una fantastica esperienza di guida. È leggera, maneggevole e ti permette di esplorare senza pensieri. Se stai cercando una moto da portare in giro con il camper, da usare per brevi escursioni o per divertirti nel fuoristrada leggero, non puoi davvero sbagliare.

Se questa descrizione ti ha incuriosito, ti consiglio vivamente di fare un giro di prova: vedrai che ti divertirai!

Alla prossima, Mondo!

Dal Lago di Cornino a Sappada: un viaggio tra grifoni, laghi e passi di montagna

Da Cornino a Sappada: Itinerario in Moto tra Curve e Montagne + Traccia GPX

Buongiorno Mondo, oggi ti porto con me in un viaggio che unisce natura, panorami e curve che faranno sorridere ogni appassionato di moto e viaggi.

Puoi trovare qui il video completo: https://youtu.be/gVNsjJPG-1I

Da Cornino a Sappada: Itinerario in Moto tra Curve e Montagne + Traccia GPX
Dal lago di Cornino fino a Sappada: curve, natura e libertà su due ruote 🏍️✨ E tu, ci sei mai stato?

Partiamo dal Lago di Cornino, dove i grifoni volteggiano maestosi sopra le rocce. Porta con te un binocolo: osservarli in volo è un’esperienza da non perdere. E già che ci sei, fai due passi attorno al lago: il colore dell’acqua è qualcosa di unico, sembra quasi irreale.

Scendendo lungo la strada che costeggia il fiume Tagliamento, ti ritrovi al Lago dei Tre Comuni (Cavazzo). Qui puoi fermarti per un caffè o un aperitivo vista lago, o magari uno spuntino nei food truck che si affacciano sulla riva. Il ritmo del viaggio si fa più lento, quasi ipnotico.

Poi si sale verso Forni di Sopra: curve morbide, asfalto nuovo e un panorama che si apre a ogni tornante. Ti avviso: qui ti verrà voglia di parcheggiare la moto e restare qualche giorno. Ci sono escursioni, seggiovie, parchi giochi per i più piccoli e tanta montagna tutta da vivere.

Dal Friuli entriamo in Veneto passando per il Passo della Mauria: boschi, gole e ponti tibetani che sembrano usciti da un film d’avventura. Fermarsi è quasi obbligatorio, perché la natura qui non si guarda soltanto… si respira.

E infine si raggiunge Sappada e Cima Sappada: da qui le possibilità si moltiplicano. Puoi allungare il giro verso Sella Chianzutan, salire alla forcella Lavarded, oppure spingerti fino al Monte Zoncolan. Oppure, semplicemente, lasciarti trasportare e decidere strada facendo.

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Ciao Mondo, buon viaggio! 🌍

📍 La traccia GPX del percorso la trovi qui sotto, scaricabile gratuitamente

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Recensione Voge Valico 900 DSX: maxienduro adventure da viaggio con motore BMW

Voge Valico 900 DSX: l’endurona che unisce stile, potenza e comfort

Ciao Mondo!
Oggi voglio portarti con me alla scoperta di una moto che ha tutte le carte in regola per diventare la compagna ideale dei tuoi viaggi: la Voge Valico 900 DSX. Se cerchi un equilibrio tra sportività e comodità da turismo, questa moto potrebbe davvero sorprenderti. È una di quelle che ti fa venire voglia di girare la chiave e partire, senza troppe esitazioni.

Guarda il video completo qui: https://youtu.be/IYwsMrrQW4g

Un design che ti conquista al primo sguardo

Ammettilo: l’occhio vuole la sua parte, e la Valico 900 DSX su questo fronte non sbaglia un colpo. Linee moderne, carenature muscolose e una presenza scenica che non passa inosservata. Ma dietro al fascino estetico c’è sostanza: sotto il serbatoio batte un motore bicilindrico di derivazione BMW, capace di sprigionare 95 cavalli. Una potenza generosa, ma mai ingestibile, pensata per farti godere la strada senza stressarti.

Una posizione di guida che sa di sport-touring

Salire in sella è già un piccolo piacere. La postura è leggermente caricata in avanti, quanto basta per sentirti protagonista della strada senza sacrificare troppo il comfort. Nelle curve la moto è agile e reattiva, trasmette sicurezza e ti invoglia a osare un po’ di più. Le sospensioni lavorano bene: le buche e le irregolarità del fondo vengono assorbite con efficacia, e questo significa meno fastidi e più voglia di macinare chilometri.

Il cuore della moto: un motore che convince

Qui Voge ha fatto centro. L’erogazione è fluida, corposa, mai brusca. Ti permette di divertirti quando vuoi aprire il gas, ma allo stesso tempo ti accompagna con dolcezza nei viaggi lunghi. A bordo trovi anche il quickshifter, che ti consente cambi marcia rapidi e precisi. È un po’ più rigido rispetto ad altri sistemi, ma svolge il suo compito senza incertezze.

Freni e display: controllo totale

Un’altra nota positiva è l’impianto frenante: modulabile, potente e pronto a trasmetterti fiducia in ogni situazione. Davanti ai tuoi occhi c’è un display TFT completo e leggibile, che non si limita a mostrarti le classiche informazioni, ma aggiunge chicche come la pressione degli pneumatici. Tutto quello che ti serve, sempre a portata di sguardo.

Comfort e dettagli tecnologici

La sella è un po’ rigida, ma nel complesso la comodità non manca: la triangolazione manubrio–pedane–sella è studiato bene, con una postura naturale che non affatica. Le leve regolabili permettono di adattare la moto alle tue mani, e il sistema keyless è quella comodità che non sapevi di desiderare… finché non inizi a usarlo.

A chi si rivolge?

La Valico 900 DSX è la moto giusta per chi ama viaggiare con un’anima sportiva. Se preferisci una guida molto eretta, forse non è il tuo terreno ideale. Ma se ti piace sentire la moto “viva” sotto di te e avere sempre la sensazione di essere parte della strada, allora questa Voge saprà conquistarti.

Conclusioni

In definitiva, la Voge Valico 900 DSX è una moto completa, curata nei dettagli e pronta a sorprendere anche i motociclisti più esigenti. Eleganza, prestazioni e comfort si fondono in un pacchetto che, considerando dotazioni e qualità generale, rappresenta una proposta davvero interessante.

Se vuoi una compagna di viaggio capace di unire emozione e praticità, merita assolutamente una prova su strada. E chissà… potrebbe diventare la tua prossima moto.

Dati Tecnici della Voge Valico 900 DSX

Motore:

  • Tipo: Bicilindrico 4 Tempi
  • Marca: VOGE
  • Raffreddamento: Liquido
  • Cilindrata: 895 cc
  • Potenza Max: 70 kW (95,2 CV) a 8.250 giri/min
  • Distribuzione: Doppio albero a camme in testa (DOHC) – 4 valvole
  • Cambio: 6 marce

Ciclistica:

  • Telaio: Tubi di acciaio alto resistenziale
  • Sospensione Anteriore: Forcella KAYABA upside-down regolabile in precarico e idraulica
  • Sospensione Posteriore: Ammortizzatore singolo regolabile in precarico e idraulico
  • Freni: BREMBO con ABS a doppio canale
    • Ant. doppio disco ø 305 mm
    • Post. disco ø 265 mm
  • Pneumatici: Tubeless
    • Ant. 90/90 – 21
    • Post. 150/70 – R17

Dimensioni:

  • Dimensioni: 2.325×940×1.420 mm
  • Interasse a carico: 1.580 mm
  • Altezza Sella: 825 mm
  • Massa a vuoto: 218 kg
  • Serbatoio Carburante: 17 litri

Prestazioni:

  • Velocità Max: 210 km/h
  • Consumo: 20 km/l

Link diretto al sito Voge: https://vogeitaly.it/valico-900dsx/

Sul sentiero della frittella di banane di Martino Buran

Copertina del libro "Sul sentiero della frittella di banane" di Martino Buran. L'immagine mostra il profilo di una testa umana, all'interno della quale è rappresentato un paesaggio con un sentiero di banane che serpeggia attraverso campi verdi, palme, una casetta e un tramonto con montagne sullo sfondo.

Apro il libro e mi trovo subito una dedica che mi emoziona: “A Omar, da viaggiatore a viaggiatore, buona ricerca. Con affetto e gratitudine, Martino”.

La prima parte del libro è introspettiva e un po’ triste, ma poi l’autore arriva a Bangkok e il libro prende una svolta. Si percepisce subito la gioia dell’autore nell’essere in viaggio, non solo con il corpo, ma soprattutto con lo spirito e la mente.

Descrive molto bene le situazioni in cui si trova e le sensazioni che prova. I cambi di umore e della percezione del presente sono espressi in parole in modo così chiaro e tangibile da trasportarti con lui in quel preciso momento. È capace di catturare talmente in profondità l’attenzione da azzerare i rumori e gli odori che ti circondano mentre leggi.

Un libro da divorare! Non è una guida turistica, ma una vera fonte di ispirazione: un modo fresco, giovane e autentico di vivere il viaggio. Ed è proprio questa la parola chiave: viaggio. Perché un viaggio non è una vacanza. Sono due modi completamente diversi di approcciarsi a un luogo. Nessuno dei due è giusto per tutti, ma solo per chi li vive in prima persona.

Un viaggio introspettivo alla scoperta della parte più intima dell’io. Non amo i libri introspettivi, ma questa volta Martino ha fatto centro sulla mia anima. Una sincerità disarmante, una capacità di coinvolgermi, di trasportarmi direttamente nei suoi pensieri, nei suoi sentimenti, nel suo mondo interiore, che in pochissimi libri così personali ho trovato.

Mi sento molto in sintonia con Martino quando condivide il suo punto di vista sulle scelte di vita che ciascuno di noi compie, spesso dando priorità a cose sbagliate. I consigli che offre, in modo discreto, sono particolarmente preziosi per i lettori più giovani, ma non solo: rappresentano spunti di riflessione utili a tutte le età.

Quando arriva in Cambogia, la descrizione che ne fa e la rievocazione della storia cambogiana riflettono perfettamente il mio pensiero, e quello di molti, sul non senso della violenza e la rabbia per i crimini e i criminali impuniti.

Se non hai letto il libro o visto il film “Into the Wild”, attento all’enorme spoiler che scappa a Martino in questo libro. Semmai, leggi prima “Into the Wild”.

Più che un semplice libro di viaggio, lo definirei un’autobiografia arricchita da un bellissimo diario che racconta anche del viaggio.

È anche un libro denuncia sui fatti accaduti durante le guerre che hanno sconvolto il Sud-est asiatico dagli anni ’60 agli anni ’80: il conflitto in Vietnam, con la pesante ingerenza degli USA, la tragedia dei Khmer Rossi in Cambogia e le tensioni in Laos. In tutti questi scenari, gli Stati Uniti hanno avuto un ruolo da protagonisti o burattinai dietro le quinte, contribuendo a destabilizzare la regione con conseguenze drammatiche per le popolazioni locali.

“Sul sentiero della frittella di banane” è un libro di viaggio, un racconto, un viaggio introspettivo, un riassunto della storia moderna con gli occhi di chi l’ha vissuta sulla pelle… Consigliatissimo a tutti!

Un sentito grazie a Martino, prima di tutto per aver condiviso con noi queste sue esperienze così profonde e intense, e poi per la dedica all’inizio del libro, che mi ha colpito fin da subito, ma che, una volta terminata la lettura, ha assunto un significato ancora più profondo e toccante.

E poi, preparati a divorare la zuppa Khao Soi che ti catapulterà istantaneamente con Martino in Thailandia. E va bene… lo so che vuoi la ricetta, eccola:

Ingredienti (per 4 persone):

Per il curry:

• 2 cucchiai di olio vegetale

• 2 cucchiai di pasta di curry rosso (o giallo, se preferisci meno piccante)

• 1 cucchiaino di curry in polvere

• 1 cucchiaino di curcuma in polvere

Per la zuppa:

• 500 g di sovracosce di pollo disossate, a pezzi

• 400 ml di latte di cocco (una lattina)

• 500 ml di brodo di pollo o vegetale

• 1 cucchiaio di salsa di soia

• 1 cucchiaio di salsa di pesce

• 1 cucchiaino di zucchero di canna o di palma

• Sale q.b.

Per i noodles e la guarnizione:

• 300 g di noodles all’uovo cotti (una parte fritta croccante, una parte lessata)

• Cavolo sottaceto o crauti thai (oppure cavolo cappuccio marinato con aceto)

• Cipolla rossa affettata sottilmente

• Lime a spicchi

• Coriandolo fresco tritato

• Peperoncino in olio (facoltativo)

Procedimento:

1. Base del curry: in una pentola capiente scalda l’olio, aggiungi la pasta di curry e le spezie in polvere. Fai soffriggere un paio di minuti fino a sprigionare il profumo.

2. Aggiungi il pollo: unisci i pezzi di pollo e rosolali nella pasta di curry.

3. Brodo cremoso: versa metà del latte di cocco e lascia sobbollire per qualche minuto. Aggiungi il brodo, il resto del latte di cocco, salsa di soia, salsa di pesce e zucchero. Copri e cuoci a fuoco basso per 20-25 minuti, finché il pollo non sarà tenero.

4. Noodles: cuoci i noodles all’uovo e dividili in due parti. Una parte tienila lessata, l’altra friggila in olio bollente finché non sarà croccante (sarà la guarnizione).

5. Servizio: in una ciotola metti i noodles lessati, versa sopra la zuppa con il pollo. Guarnisci con noodles croccanti, cipolla rossa, cavolo sottaceto, coriandolo e una spruzzata di lime.

Risultato: una zuppa ricca, cremosa e profumata, con il contrasto dei noodles morbidi e croccanti.

Sopra le Nuvole in Moto + Ponte Sospeso da Brividi! 😱 | Piancavallo – Monte Grappa

Un itinerario in moto tra Piancavallo, Barcis, la Diga del Vajont e il Monte Grappa. Scarica gratis le tracce GPX e vivi un viaggio unico tra natura e storia.

Ciao Mondo

la traccia inizia da qui, dalla salita verso Piancavallo.
Una salita che può sembrare impegnativa, ma che in realtà regala un percorso affascinante e sorprendentemente alla portata di molti. Da lassù lo sguardo si apre sulla vallata e ogni curva diventa un invito a proseguire.

Guarda qui il video completo: https://youtu.be/oZfAOs4R-lw

Un itinerario in moto tra Piancavallo, Barcis, la Diga del Vajont e il Monte Grappa. Scarica gratis le tracce GPX e vivi un viaggio unico tra natura e storia.
Giro in moto dal Piancavallo al Grappa, strade inedite

La prima tappa è proprio Piancavallo, un punto che sa unire la soddisfazione della salita con il gusto di fermarsi a respirare l’aria fresca. Da lì la discesa porta verso Barcis, dove ti aspetta il lago con i suoi colori e un locale perfetto per una sosta: che sia un caffè o qualcosa di più sostanzioso, vale sempre la pena fermarsi.

Poi ancora avanti, direzione Diga del Vajont: un luogo che porta con sé una storia incredibile e drammatica, capace di scuotere chiunque passi di lì. La traccia ti porta a vedere dall’alto il monumento dell’ingegneria umana e, se lo desideri, a scendere fino ai suoi piedi per percepirne tutta la maestosità.

Ma non è solo storia: lungo il percorso troverai deviazioni che aggiungono un pizzico di adrenalina e mistero. Stradine strette, gallerie buie come la pece, ponti sospesi da brividi, case di pietra che sembrano ferme nel tempo. Ogni metro regala una sorpresa, un nuovo motivo per fermarsi, respirare e scattare una foto.

Infine il Monte Grappa, con il suo sacrario. Un luogo che non lascia indifferenti, costruito negli anni ’30 per ricordare i caduti della Prima Guerra Mondiale. Qui le nuvole si mischiano al silenzio e all’emozione, mentre lo sguardo si perde sopra e oltre le montagne.

E quando arrivi quassù, il viaggio non è finito. Da qui puoi decidere tu: scendere verso Bassano, proseguire verso nuove strade o semplicemente restare un po’ ad assaporare l’aria fresca.


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Disclaimer Leggi con la massima attenzione PRIMA di scaricare le tracce GPX

Le tracce GPX sono condivise a titolo gratuito e puramente informativo.
Il download e l’utilizzo delle tracce sono sotto la totale responsabilità personale di chi le utilizza.

Non mi assumo alcuna responsabilità in caso di:

  • incidenti, infortuni, cadute o danni fisici;
  • danni a veicoli, attrezzature o beni personali;
  • multe, violazioni del codice della strada o accessi a zone con divieti;
  • modifiche delle condizioni delle strade o dei sentieri rispetto a quanto documentato;
  • qualunque altro problema, conseguenza o imprevisto legato all’utilizzo delle tracce.

Se decidi di percorrere questi itinerari, fallo in sicurezza, rispettando sempre le norme vigenti, la natura e le persone che incontri lungo la strada.

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  • Ti assumi la piena e totale responsabilità della tua sicurezza e delle tue azioni.
  • Comprendi e accetti che il percorso può presentare pericoli oggettivi (pendenze elevate, tratti sterrati, curve strette, animali sulla carreggiata, condizioni meteo variabili).
  • Riconosci che potresti subire danni fisici, materiali o legali, incluse ma non limitate a: incidenti, cadute, multe, violazioni del codice della strada, danni al mezzo o a terzi.
  • Accetti che né io né il sito unposticino.it potremo essere ritenuti responsabili in alcun modo per lesioni personali, danni materiali, sanzioni o altre conseguenze derivanti dall’utilizzo di questa traccia o dal compimento del percorso.
  • È tua responsabilità verificare la fattibilità, sicurezza e legalità del tragitto in base alle tue capacità, al mezzo utilizzato e alle condizioni al momento dell’escursione.

In sintesi: scarichi, parti e vivi l’avventura a tuo rischio e pericolo.

Come scaricare la traccia GPX

Per ringraziarmi del lavoro che metto nella creazione di questi contenuti, ti chiedo di lasciare un commento sotto il video di questo itinerario su YouTube.

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Scarica le tracce GPX

Ho preparato per te due versioni del percorso, così puoi scegliere quella più adatta al tuo stile:

Entrambe gratuite, pronte da caricare sul tuo navigatore o sullo smartphone.

Strada delle Malghe in Friuli

Strada delle Malghe - Friuli

Ciao Mondo,

oggi ti porto in sella con me per uno dei giri più tosti, selvaggi e scenograficamente spettacolari che puoi fare in Friuli: la Strada delle Malghe, con partenza da Sauris ed arrivo a Mione.

Puoi vedere il video completo qui: https://youtu.be/1R1kcYF2dCk

Prima di partire, però, te lo dico subito: non è un itinerario per tutti e non è adatto a tutte le moto. Se stai pensando “beh, io me la cavo sempre”… fidati, leggi fino in fondo.

Questo giro ti mette davanti a tutto ciò che un amante dell’enduro e dell’avventura può desiderare: sterrati lunghi e sconnessi, pietraie che ti faranno sudare il doppio, e pendenze che — in alcuni punti — arrivano anche al 28% o forse di più. Ci sono tratti in cui la moto sembra guardarti e chiederti: “Sei sicuro?”

Il bello è che la ricompensa è sempre dietro l’angolo. I paesaggi qui sono da cartolina, con malghe che sembrano sospese nel tempo, boschi fitti, e viste panoramiche che ti fanno dimenticare per un attimo la fatica.

800 MTX su strada delle malghe - Friuli
800 MTX su strada delle malghe – Friuli

Ma poi il sentiero ti richiama all’attenzione: una curva stretta, una salita che diventa un muro, un fondo smosso dove basta un attimo di distrazione per ritrovarti fermo, magari di traverso.

Serve preparazione. Serve avere una moto adatta a terreni impegnativi, gomme giuste, e soprattutto esperienza nella guida in fuoristrada. Non sto parlando di “so fare due sterrati” — qui bisogna saper gestire la moto anche in situazioni critiche.

Pausa alla strada delle Malghe - Friuli
Un momento di fratellanza

E no, non è un giro da fare da soli: meglio affrontarlo in compagnia, così da potersi dare una mano nei punti più complessi.

Il fascino di questo itinerario sta proprio nella combinazione tra sfida e bellezza. Ti porta lontano dall’asfalto, dentro un Friuli che non tutti vedono, dove il tempo scorre più lento e l’aria sa di legna e pascolo.

Prati infiniti
Prati infiniti strada delle Malghe – Friuli

Se decidi di affrontarlo, fallo con rispetto per la montagna, prudenza, e… un bel po’ di gamba. Ti prometto che, se arrivi in fondo, la soddisfazione sarà immensa.

In fondo all’articolo trovi il file GPX da scaricare: usalo per orientarti, ma ricorda che qui la traccia non è un’autostrada — il terreno cambia, e l’avventura è garantita.

Arrivati in cima strada delle Malghe
Arrivati in cima strada delle Malghe

Scheda tecnica del Giro delle Malghe

  • Lunghezza: 44 km
  • Partenza: Sauris di sopra – altitudine 1.393 m
  • Arrivo: Mione – altitudine 703 m
  • Quota massima: 1.840 m
  • Quota minima: 703 m
  • Dislivello complessivo: importante e con tratti ripidi fino al 28% (o oltre)
  • Tipo di percorso: sterrato, pietraie, tratti di asfalto secondario
  • Difficoltà: alta – adatto solo a moto da enduro o adventur e a piloti avvezzi al fuoristrada
  • Periodo consigliato: estate (verificare sempre le condizioni meteo e del terreno)
  • Equipaggiamento consigliato:
    • Moto da enduro o adventur (meglio con il 21 rispetto al 19) in ottime condizioni
    • Gomme tassellate
    • Protezioni complete (casco, guanti, giacca e pantaloni con protezioni, stivali tecnici)
    • Navigatore GPS o smartphone con mappa offline e traccia GPX
    • Acqua e snack energetici
    • Compagno/a di avventura (meglio non affrontare il giro da soli)

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IMPORTANTISSIMO, leggere prima di scaricare la traccia: Questo percorso GPX è fornito solo a scopo informativo. L’utente si assume ogni responsabilità per l’utilizzo di queste informazioni. L’autore non è responsabile per eventuali incidenti o lesioni che potrebbero verificarsi durante il percorso. Si consiglia vivamente di verificare le condizioni del sentiero prima di intraprendere l’escursione. Il percorso è stato creato sulla base di informazioni disponibili al momento della pubblicazione e le condizioni potrebbero essere cambiate. L’utilizzo del percorso è a proprio rischio e pericolo, e l’autore non si assume alcuna responsabilità per eventuali danni a persone o cose.

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In sintesi: scarichi, parti e vivi l’avventura a tuo rischio e pericolo.

Come scaricare la traccia GPX

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Scarica qui la traccia GPX completa (rispetto al video ti faccio presente che l’ultima parte si riferisce alla Forcella Lavardet che non trovi in questo GPX:

https://drive.google.com/file/d/1sOrV5TW_3HOKQj9_zs35HxTf_e__mXe9/view?usp=drive_link

Triumph Scrambler 1200

Triumph Scrambler 1200

Guarda la video recensione completa qui: https://youtu.be/_AYe8NJlXtw

Ciao Mondo!

C’è un suono che mi fa impazzire, una melodia che non mi stanco mai di sentire: il rombo del motore. E credimi, quello della Triumph Scrambler 1200 è musica per le mie orecchie. Questa volta, però, ho avuto una compagna di avventura speciale: la Vale!

Trovi la video recensione completa qui: https://youtu.be/_AYe8NJlXtw

Il motore

Porca paletta, che motore! È corposo, ha una schiena che ti spinge con una rotondità avvolgente e un rumore che ti entra dentro. È un’esperienza esaltante, una di quelle che ti fa parlare poco perché sei troppo preso a godertela.

Le sospensioni

Le sospensioni lavorano da dio. Bella morbida, ma allo stesso tempo mi ha sostenuto alla grande, anche con il peso extra della Vale seduta dietro. Certo, l’aria in faccia non manca, è una scrambler dopotutto, ma non mi aspettavo un tale comfort. E sai una cosa? Pensavo che la marmitta scaldasse un sacco, invece il calore è decisamente sopportabile.

Triumph scrambler 1200 POV
Triumph scrambler 1200 POV

Maneggevolezza

La guida è un sogno. È così maneggevole che ti permette di fare sorpassi con una facilità disarmante. E i freni? Precisi e modulabili, facilissimi da gestire. In piega va giù che è un piacere, veramente facile, anche se non ho potuto esagerare per paura di… beh, che mi scappasse via la Vale! E senti che bei scoppiettini che fa lo scarico! Una goduria.

Comodità alla guida

A proposito di viaggi, le vibrazioni sono quasi inesistenti, cosa che apprezzo tantissimo. Non la vedo come la moto ideale per i lunghi viaggi su asfalto, ma se il tuo sogno è esplorare, soprattutto strade bianche, allora questa è la moto per te. È la classica moto che ti porti dietro col carrello del camper, la tiri giù e ti godi una giornata a esplorare il mondo.

Triumph Scrambler 1200 nera
Triumph Scrambler 1200 nera

Considerazioni finali

La prova finisce qui. Mondo, te lo dico dal profondo del cuore: vai a provarla! È una signora moto e merita tutta la tua attenzione.

I noiosissimi dati tecnici:

Ciao Mondo!

Ecco a te i dati tecnici della Triumph Scrambler 1200, così puoi avere tutti i numeri di questa fantastica moto a portata di mano. Tieni presente che ci sono diverse versioni (come la X e la XE), quindi alcuni dati potrebbero variare leggermente.

Motore e Trasmissione

  • Motore: Bicilindrico parallelo raffreddato a liquido, 8 valvole, SOHC, manovellismo 270°.
  • Cilindrata: 1200 cc.
  • Alesaggio x Corsa: 97.6 mm x 80 mm.
  • Rapporto di compressione: 11:1.
  • Potenza Massima: 90 CV (66.2 kW) a 7.000 giri/min.
  • Coppia Massima: 110 Nm a 4.500 giri/min.
  • Sistema di iniezione: Iniezione elettronica Multipoint sequenziale.
  • Scarico: Scarico alto 2 in 2 e silenziatori in alluminio spazzolato.
  • Trasmissione finale: Catena X-ring.
  • Frizione: Frizione assistita multidisco a bagno d’olio.
  • Cambio: 6 rapporti.

Ciclistica e Telaio

  • Telaio: Tubolare in acciaio.
  • Forcellone: Doppio braccio in alluminio.
  • Ruota Anteriore: Cerchio in alluminio a 36 raggi Tubeless, 21 x 2.15.
  • Ruota Posteriore: Cerchio in alluminio a 32 raggi Tubeless, 17 x 4.25.
  • Pneumatico Anteriore: 90/90-21.
  • Pneumatico Posteriore: 150/70 R17.
  • Sospensione Anteriore: Forcelle Marzocchi™ USD non regolabili, escursione 170 mm.
  • Sospensione Posteriore: Doppio ammortizzatore Marzocchi RSU con serbatoio separato, precarico regolabile, escursione 170 mm.
  • Freno Anteriore: Doppio disco da 310 mm, pinze a 2 pistoncini Nissin ad attacco assiale, ABS.
  • Freno Posteriore: Disco singolo da 255 mm, pinza Nissin a singolo pistoncino, ABS.

Dimensioni e Peso

  • Larghezza Manubrio: 834 mm.
  • Altezza senza Specchietti: 1185 mm.
  • Altezza Sella: 820 mm.
  • Interasse: 1525 mm.
  • Angolo di inclinazione: 26.2º.
  • Avancorsa: 125 mm.
  • Capacità Serbatoio: 15 L.
  • Peso in ordine di marcia: 228 kg.

Consumi e Manutenzione

  • Consumo carburante: 4.4 l/100 km.
  • Emissioni CO2: 105 g/km.
  • Intervallo di manutenzione: 16.000 KM o 12 mesi, a seconda della condizione che si verifica prima.

Link al sito triumph: https://www.triumphmotorcycles.it/moto/classic/bonneville-scrambler-1200

Carpuride W702 Pro

carpuride

Guarda la video recensione qui: https://youtu.be/cS1mXNMQp6c?si=ydjwQR5lDPglrb-Z

Buongiorno Mondo,

oggi voglio raccontarti com’è andata la mia esperienza con il Carpuride W702 Pro, un sistema di infotainment pensato per la moto, che ti permette di portare a bordo Apple CarPlay e Android Auto in modalità completamente wireless. Se come me ami avere musica, navigazione e messaggi sempre sotto controllo anche in viaggio, potresti trovare in questo dispositivo un alleato molto interessante.

Carpuride
Carpuride W702pro menu’ principale

Montaggio semplice, costruzione robusta

La prima cosa che ho notato appena aperta la confezione è stata la qualità costruttiva: il W702 Pro ha un aspetto solido, ben rifinito, e trasmette una bella sensazione di robustezza. Il montaggio è stato semplicissimo grazie al supporto RAM incluso, che si fissa al manubrio o al traversino, come nel mio caso, in pochi minuti e tiene ben saldo il display anche su strade dissestate.

Per quanto riguarda l’alimentazione, hai due opzioni:

  • Collegamento diretto alla batteria, usando i classici capicorda o anelli per batteria (oppure altri attacchi, se la tua moto è già predisposta).
  • Cavo USB, che però ha un limite importante: perdi l’impermeabilità IP67 del dispositivo. Quindi se vuoi usarlo sotto la pioggia (e immagino di sì, se vai in moto), meglio optare per il collegamento fisso da 12V / 1A, come raccomandato.
Capruride w702 installazione
Capruride w702 installazione

Schermo leggibile sempre, ovunque

Uno dei punti forti del Carpuride è il suo schermo HD IPS da 7 pollici. È un display capacitivo, quindi risponde molto bene al tocco, ma la cosa che mi ha colpito di più è la leggibilità in ogni condizione: sole pieno, cielo nuvoloso, notte o pioggia — sempre perfettamente visibile.
Merito anche del sensore di luce integrato, che regola automaticamente la luminosità in base all’ambiente, anche se, non sempre rende al 100%. Una di quelle piccole cose che ti semplificano la vita, soprattutto quando passi da gallerie a strade aperte (quando funziona, e si perché a volte non abbassala luminosità, soprattutto quando le gallerie sono corte).


Carpuride vista d'insieme
Carpuride vista d’insieme

CarPlay e Android Auto funzionano alla grande

Il W702 Pro si connette senza fili sia con iPhone che con smartphone Android, e durante il mio test — circa 700 km di viaggionon ha mai perso la connessione con il mio IPhone. Un risultato davvero notevole, considerando che altri dispositivi simili tendono a disconnettersi nei momenti meno opportuni.

Il touchscreen è molto reattivo nella modalità CarPlay, il che rende l’utilizzo comodo e piacevole. L’unica nota stonata è l’interfaccia nativa del Carpuride, dove il touch risulta un pò lento e non preciso. Curioso, visto che in CarPlay fila tutto liscio.


Carpuride w702 pro musica
Carpuride w702 pro musica

Audio e interfono: qualche pecca

Il dispositivo integra un trasmettitore Bluetooth e supporta sia connessioni audio singole che connessioni doppie, quindi puoi usarlo con il tuo interfono o condividerlo con un secondo passeggero.
In più, c’è anche una porta per schede TF, utile se vuoi caricare musica offline.

Tuttavia, ho notato un problema nel volume del microfono: anche impostandolo al massimo dalle impostazioni, dall’altra parte mi sentono basso e a tratti disturbato. E non dipende dall’interfono, perché con altri dispositivi funziona perfettamente. Un dettaglio che spero venga migliorato con un aggiornamento firmware.


Funzioni extra e un piccolo difetto di sicurezza

Oltre alla parte di infotainment, il Carpuride integra anche una bussola digitale e un barometro, utili se ti avventuri spesso su strade di montagna o off-road. Non sono funzioni da usare ogni giorno, ma sapere l’altitudine o la direzione in zone remote può tornare molto utile. Stesso vale per il sistema TPMS (opzionale) che rende visibile a display la temperatura e pressione pneumatici.

L’unica vera pecca strutturale è che manca uno sgancio rapido: se vuoi togliere il dispositivo quando parcheggi, devi smontarlo manualmente — operazione un po’ macchinosa. Paradossalmente, però, non è abbastanza sicuro contro i furti: basta sapere dove mettere le mani e via. Un sistema più pratico e sicuro sarebbe davvero gradito.


Navigazione, GPX e batteria dello smartphone

Essendo un sistema di infotainment, il Carpuride ha bisogno dello smartphone connesso per funzionare. La connessione è wireless (comodissima), ma consuma parecchia batteria. Quindi, se pianifichi lunghi viaggi, porta con te un cavo di ricarica o una presa USB da manubrio per mantenere vivo il telefono.

Puoi usare app come Google Maps, Apple Mappe o Waze in tutta comodità, anche con mappe offline — cosa molto utile se ti trovi all’estero, dove traffico dati e roaming possono costare cari.

Se invece ami seguire tracce GPX, dovrai affidarti a un’app esterna come Osmand. Attenzione però: per farla funzionare su CarPlay serve un abbonamento, il più economico è Mappe+ a circa 10 euro l’anno. Una spesa accettabile se usi spesso questa funzione, ma da tenere a mente.

Mappe su Carpuride W702 pro
Mappe su Carpuride W702 pro

In conclusione

Il Carpuride W702 Pro è un dispositivo che ha davvero tanto da offrire.
È robusto, facile da installare, sempre visibile, e la connessione wireless stabile lo rende ideale per chi vuole portare la comodità dello smartphone anche sulla moto, senza cavi volanti.

Ha ancora qualche dettaglio da migliorare, come l’interfaccia nativa poco reattiva, la gestione dell’audio delle chiamate e il sistema di rimozione/sicurezza. Ma nel complesso è un prodotto ben riuscito, affidabile, e perfetto per i motociclisti moderni che cercano tecnologia senza complicazioni.

Alla prossima strada, e… buon viaggio!

Link al prodotto (non affiliato): https://carpuride.com/it/collections/frontpage/products/carpuride-w702s-motorcycle-stereo-with-universal-mounting-bracket-bm05

Codice sconto da inserire in fase di ordine: UNPOSTICINO30

Questo codice ti permetterà di avere uno sconto del 30% sull’acquisto di questo prodotto…. non male come sconticino!